Note a margine n. 445

giglio

COMPADRE

Alla riconosciuta lungimiranza ( devo ammetterlo ) di chi lo aveva sgamato paro paro dalla prima ora avevo opposto qualche mia osservazione ad adiuvandum di questo personaggio che si presentò con un semplice, inedito ‘fratelli e sorelle buonasera’ da repertorio d’ umiltà e mi trasse in inganno. Eppure qualcuno dall’ alto, aveva mandato un fulmine a scaricarsi sull’ asta che sovrasta il Cupolone il giorno delle inusitate e inspiegate dimissioni di Papa Benedetto XVI, sì lui, quello che si era opposto all’ ingresso della Turchia nella UE e che aveva avvertito che l’ Islam usa la spada non la ragione. Per non dire delle colombe liberate alla finestra da Bergoglio e subito massacrate in volo da un corvo nero e da un gabbiano. Non credete ai segni? E nemmeno ai brutti segni? E la scelta del nome Francesco che doveva fare di lui il poverello pibe de oro e non immiserire tutti noi con la fissa dell’ accoglienza universale a spese nostre?

Ho dovuto ricredermi. A noi italiani esterofili fino all’ esagerazione/degenerazione dell’ antitalianità, dopo l’ import Maradona, poteva bastarci Belen farfallina introitata dalle pampas argentine e venuta a fare il fenomeno in questa terra di nonaspettavanochelei. E invece, no. Ci voleva un rinforzo tipo tu vo’ fa’ il sudamericano, venuto sorprenderci con la nazionale ossessione della “bella figura”, a strabiliarci per mollarci i pacco doppio pacco e contropacco dell’ umiltà à la carte, tipica dei fregamidolce a favore di telecamera e servizio del tubo. Catodico. Altro che ‘chi sono io per giudicare’. Perché lui lo fa eccome; come lo fa il tipico smargiasso rancoroso argentino che chiama l’italiano “tano de mierda”, e lo aveva già fatto da prima; e ci aveva condannati in contumacia all’ esilio e alla confisca totale persino dello spazio vitale, prima di sguinzagliarci contro sgherri e bravi Galantino paso doble. Il quale, se fosse incocciato con un don Gianni Baget Bozzo, sarebbe affogato nel ridicolo e sarebbe finita a barzelletta. Lui e il suo mandante. Uno che, in piena strage, non trova di meglio che spararci cazzate tipo: “Siamo in guerra perché ci hanno tolto la pace” e “ non è guerra di religioni perche queste vogliono solo la pace”. Azze! Pensieri profondi e confortevoli. Gli altri chi? Fuori i nomi!
Ma ki kazze o’ conosceva così bene da farlo passare per l’ eletto giusto per prendere il posto del suo esimio predecessore senza fa’ ‘na figura ‘e niente? Senza parlare del precedente, perché ho il senso della misura e non mi piace mortificare la gente. Neppure quando se lo merita. Ogni volta che lo vedo e lo ascolto, onnipresente, mi sento che ‘sto signore era giusto tagliato per fare il gesuita doc; e non dico altro. E sotto sotto tene a cape do rivoluzionario e de fa l’ammuina caballera in una terra che, suo malgrado, è madre e figlia dell’ Illuminismo, che saranno pure due zoccole, ma che proprio per questo sgamano a colpo l’odore delle markette, fossero anche mentali, utili à épater le bourgeois.
E sì, perché, se, invece di insinuarsi con la propaganda del portento ed il bofonchio bilanciato dagli occhietti similispirati del padrino ieratico al posto degli schiamazzi wandamarchettari che sbolognavano decibel e creme prodigiose e dei materassisti paghi uno e prendi il duepiazze, avesse chiarito subito: sono venuto a fottervi todos, a mandarvi todos a ramengo, magari l’ avremmo disistimato un po’ meno; lui e la sua razza di corvacci neri che s’annidano a sbrandellare una religione ormai irriconoscibile e disossare questa povera reliquia di Chiesa, ‘cosa loro’ a tutti gli effetti e questa nostra terra disgraziata, costretta a prostituirsi, vilipesa e offesa, obbligata a porgere il culo. Che l’altra guancia se la sono già presa di forza. Gliel’ ha insegnato qualcuno a prendersela di diritto. E il pericolo d’essere costretti a farlo per davvero è nelle mani di una losca combriccola variegata di pazzi scatenati, padrini, papponi, criminali, impostori, lestofanti, incapaci. Declinabili al femminile con l’ aggiunta di vajasse in doppio petto executive. Abbiamo già di tutto; grazie, non ci serve altro. Può andare. Vaya con Dios, si guadagni altrove la santità. Baciamo le mani, compadre.

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7 risposte a Note a margine n. 445

  1. Benedicta ha detto:

    Caro Prof. Michele, la sua scrittura, come il solito, è un insieme di pennellate che rappresenta al meglio e col piacevole stile consueto un aspetto della realtà dei nostri giorni con i disagi al seguito.
    Rammento i suoi scritti a sostegno e ammirazione del Papa che condividevo così come oggi mi vedo costretta a condividere le sue critiche e la sua delusione. Di chi potremo mai fidarci nella vita?
    Un abbraccio

  2. Zanoids 1980 ha detto:

    Caro prof. Lamacchia, tocco con mano il disagio che la pervade e affligge. Sappia che non è il solo: ha espresso un pensiero diffuso tra la gente. Condivido ogni sua parola, un abbraccio.

  3. helena ha detto:

    Prova da un tablet, aggeggio tecnologico si’, ma non avvezzo alla lingua italiana, motivo di probabile resistenza alla bellezza: si potrebbe anche dargliene merito. No, no, rinuncio; troppo difficile domarlo. E chiedo umilmente scusa!

  4. Gray ha detto:

    Spesso i nemici sono il retaggio che affligge i popoli che sono invidiati per certe loro qualità che altri non hanno. Ci vogliono distruggere, ridurre a colonia, a espressione geografica: c’ è dell’ astio, della gelosia, della vendetta in ciò che qualcuno, anche dal di dentro, sta facendo all’ Italia. Mi sbaglierò, ma la penso così. Non credo che si tratti solo di stupidità al potere. Se ci capiterà di poter votare ancora liberamente e scegliere,, dovremo stare attenti a eliminare prima di tutto la gentaglia attuale. Quanto al Papa, poi, meglio tacere visto che non posso dire tutto ciò penso davvero…

  5. Martina ha detto:

    Concordo perfettamente con gli altri. Pensavo che i talebani fossero altrove, e invece temo che qui in Italia ce ne sia uno tremendo che odia e disprezza la borghesia e la prende a cannonate. e tende a sollevare la piazza. Caro prof.

  6. Frida ha detto:

    Jeep mi hai letto nel pensiero, hai tolto le parolacce, gli insulti e le maledizioni, e lo hai scritto. Ciao Prof.

  7. Jeep ha detto:

    Caro Prof., avevo notato il diradarsi delle sue note a margine; ora rileggendola capisco che, forse, a demotivarla, c’è la profonda tragica amarezza, il senso di sgomento che , come tutti noi, lei deve provare tangibilmente. Specie quando ci sentiamo profondamente delusi anche dalle persone sulle quali avevamo riposto fiducia e speranza. Forse siamo condannati a morire di tristezza un attimo prima di morire di fame per colpa dei mascalzoni responsabili di un infame progetto segreto il cui senso mi sfugge. Possibile che avevamo tanti brutti nemici e non lo sapevamo? Un abbraccio Prof. ,

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