LATTE ALLE GINOCCHIA
E’ notoria la nullafacenza di certi personaggi che ormai si ritrovano in cassa integrazione, a margine rottamazione, a sgomitare per apparire in cronaca e a fare la faccia seria, zompettando dalla politica all’etica, passando dal ridicolo velleitarismo lessicale. Con la forza della disperazione che accede alla vana ricerca del tempo perduto, essi tentano di scrollarsi di dosso il fetore dell’ orrore museale, di recuperare qualche centimetro fuori dalla fossa del salvifico oblio. Che, per molti di loro, è invece una vera zona provvidenziale di ricovero e di riparo dalle intuibili conseguenze del loro malo pregresso. Gli italiani – si sa – sono campioni del mondo in amnesia.
Nella speranza di farsi prendere ancora in qualche considerazione nel limbo dei vacui, nonostante la propria irrilevanza osti a farlo anche i più misericordiosi immemori, i più fancazzisti di loro non demordono e si sforzano a cercare di ideare il ‘casus’ da eco, raspollando gli avanzi di attenzione tra i cumuli dei rifiuti umidi del politically correct e i fetori del giornalismo rampante/lecchino.
E’ davvero inquietante il solo immaginare quanta di questa insana vacuità fosse già presente nelle menti di certi soggetti che ieri ‘potevano’ spocchiosamente e che oggi ‘tentano’ impudentemente con una ossessiva serie ininterrotta di cazzerie e paraculerie.
E così veniamo al recente pubblico ‘inginocchiamento contro il razzismo’, l’indecente siparietto che si tenta di imporre subdolamente alla squadra nazionale in campo, negli stadi di calcio. Dove chi non asseconda questa novella forca caudina cacio e pepe viene subito stigmatizzato come razzista tout court. Conseguenze intuibili, partendo da uno show paraculo e scalcagnato.
Un ricatto di merda come quella accumulata in certe scatole craniche.
Presto seguiranno altre genuflessioni, prosternazioni ed inchini, autoflagellazioni, leccate di mani e di piedi. E di culo; perché no? Comme d’habitude. Affanculo.
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Già, neutralità. Quella libera, d’antan. Ma sei certo che oggi anche la neutralità non sia interpretata come una scelta dolosa o gravemente colposa?
Lo sport é stato sempre lontano dalla politica; a volte si é fatto intaccare dal mondo degli affari
Speriamo che conservi a pieno la sua neutralita