QUELLI DEL CAFFE’. L’ORIGINALE
Qualche lettore dei miei lavori e di questo blog mi ha rinfacciato d’avere falsamente scritto e pubblicato nelle note biobibliografiche dei diversi libri – d’essere stato, cioè – tra i fondatori del gruppo letterario Quelli del Caffè (Bari). Ho approfondito; infatti, ho appena scoperto che su facebook, da qualche tempo, è sparito il vecchio storico sito del gruppo, rimpiazzato da un nuovo sito con lo stesso nome, Quelli del Caffè, un nuovo gruppo letterario che, però, come lo storico Gruppo originale, fa ancora capo a Ninni Matera, alla moglie Nuccia Boccuzzi e alla sig.ra Ester Buti, qualificatisi come ‘amministratori e moderatori’. Nello stesso sito, si indica come data di creazione del nuovo Gruppo: 30 novembre 2016. Data di molto posteriore a diverse mie opere precedenti e successive. Non che sia importante – almeno, per me – ma è rilevante un chiarimento per l’ingiusto rimprovero ricevuto. Confermo tutto.
Sta di fatto, invece, che il gruppo originale “Quelli del Caffè” venne ideato, costituito e battezzato, infatti, esattamente la sera del 29 novembre 2001, da alcuni amici scrittori riuniti, come da tradizione, nella saletta del Caffè Déco in Bari; ed io stesso, tra questi, stesi l’atto costitutivo che venne sottoscritto per adesione ed entusiasmo dai presenti. A richiesta, il marzo 2002, il testo integrale del documento ( lo mostrerò per intero nelle prossime note) fu anche pubblicato sul mensile Osservatorio, con un breve preambolo esplicativo, a cura della redazione composta, tra altri, da me stesso, e dai succitati Ninni Matera con la moglie Nuccia Boccuzzi, Chiarastella D’Alesio, etc. A differenza di quello, però, qui ci si iscrive. Nella pagina successiva, era pubblicato anche un mio articolo “Come si scrive una poesia?” e la consueta ‘finestra’ con cui si dava notizia della data della prossima riunione del Gruppo “Quelli del Caffè” e del tema della serata. Nello stesso posto, il Gruppo ha continuato a riunirsi mensilmente, per diversi anni, dibattendo d’arte e presentando artisti ospiti giunti anche dall’estero e pubblicazioni. Per diversi anni l’ avviso veniva pubblicato anche sul quotidiano locale la Gazzetta del Mezzogiorno. Dopo anni di continua attività, fummo “sfrattati” per motivi burocratici del Kursaal Santalucia proprietaria del locale del Caffè Déco, e mi attivai personalmente per trovare al Gruppo un altro Caffè centrale (per tradizione doveva essere un Caffè). E così, subito mi accreditai e garantii presso il Baretto, sempre in Bari, nella centrale via Roberto da Bari, ed ivi il Gruppo trovò cortesia e gratuita ospitalità per i suoi incontri mensili che proseguirono senza interruzioni di attività nella graziosa saletta interna del locale. La documentazione, anche fotografica e cartacea (rivista Osservatorio) che conservo è oltremodo copiosa. Chi si è dedicato alla cancellazione da face book di quel lungo periodo vita del vero Gruppo “Quelli del Caffè – a parte ogni altra considerazione – lo ha fatto inutilmente.
Per anni, tutti, già di età avanzata, collaborammo attivamente anche in simbiosi con la rivista Osservatorio che annunciava e commentava gli incontri e che, per mia iniziativa, fu spedita anche all’estero. Alcuni di noi furono richiamati dal Padreterno, altri, per svariati motivi, dovettero diradare le presenze, nuovi venuti dettero altra linfa vitale agli incontri. A far tempo dal 2015, circa, per via di qualche incomprensione che, volendolo, con un po’ di lealtà era facile superare, divennero difficili le condizioni per una mia frequentazione degli incontri. Oggi, casualmente, venuto a conoscenza di questo singolare sviluppo concretatosi nel Quelli del Caffè 2, a cura degli stessi personaggi dell’intera vicenda, per rispetto dei lettori e pulizia mentale ho voluto chiarire la verità fattuale cui mi sono attenuto nell’esporre quanto sopra. Certi inusitati comportamenti altrui non costituiscono una mia colpa.
Stando così le cose, non sfugge qualche ovvia riflessione sugli intuibili risvolti sia in campo legale (cui non sono interessato) sia sul piano dello stile, specie se il tutto si rapporta a chi si proclamava amico nella condivisione della signorilità d’animo e della particolare sensibilità poetica-letteraria.
Ma tant’è. Nelle mie prossime pubblicazioni, nella parte biobibliografica, specificherò meglio: “ideatore e fondatore nel 2001, e attivo protagonista del Primo Gruppo letterario “Quelli del Caffè”. Quello originale”. Che, essendo stato copiato, non doveva essere malaccio. Ormai esco poco e scrivo poco. Peraltro, tuttavia, certe pochezze e spregiudicatezze mi feriscono ancora. Scrivo robetta. In questo mondo schifo, non so se avrei avrei il tempo necessario per qualche lavoro che mi piacerebbe portare a termine. Qualche vecchio amico del primo Gruppo, all’ insaputa degli altri, mi telefona ancora per chiedermi come sto o per portami personalmente qualche sua nuova pubblicazione con dedica. Una lealtà e una amicizia che mi onorano e mi commuovono. A qualcuno che me lo chiede, prometto recensioni che poi, puntualmente non scrivo. Me lo impediscono la stanchezza e soprattutto la disillusione. Si sa, i poeti mentono. Ma quando creano. Fuori limite, non vorrei dover mentire anche io. Non vorrei essere ricordato come un volgare imbroglione. Buon Natale a tutti.