GAS ALLE TROMBE!
Pareva intimamente convinto di essere l’ Uomo del destino, il mandato da Dio, il Salvatore, il Designato dalla Storia, di essere il nuovo simbolo vivente della teoria eterodossa cristiana che passa sotto il nome di adozionismo, secondo cui Gesù era figlio adottato da Dio, scelto per i suoi meriti e capacità, e già che ci siamo, anche del molinismo, corrente teologica, secondo cui Dio concede la grazia agli uomini in base ai loro meriti che Egli preconosce. Non diciamo Messia, se no si può pensare che lo stiamo coglionando. Insomma, un bel ciambotto di altissimi livelli.
Nomina a senatore a vita per meriti speciali – rimasti strettamente in pectore del nominante – Presidenza del Governo con omogenea corte celeste e, poi, concomitante autodafè – la sentenza di condanna emessa dall’ Inquisizione reincarnatasi nella Corte di Cassazione a carico dell’ eretico Berlusconi in odore di rogo: una bella compilation di eventi importanti e ravvicinati che picchiano duro sugli umani equilibri. E, magari, accade che uno se ne vada testa, malgrado la maturità acquisita e coltivata in ambienti dove si mangia, si metabolizza e si evacua pane e cultura. E, primp tra tutti, il potere di far testo, il che è il massimo della goduria ex cathedra, preferibile, secondo alcuni, all’ orgasmo da talamo.
Dal tratto espressivo, dai toni pacati dell’ eloquio ricco di eufemismi e impasticcato di litoti – che sembrano improvvisati e naturali, ma che lasciano supporre una preparazione da copione – emergevano allenamento al self control e una propensione al self restaint che oggi, a fine festa, appaiono sfuggire alla padronanza, forse a causa della imprevista full immersion nell’ amarissimo livore da trombatura, del tipo peggiore, quella sfuggita alla presunta perfezione accademica della previsione.
Ci sono passato, nel mio piccolissimo, quando, una volta, mi hanno eletto presidente del condominio e un amico mi ha detto di scendere dall’ elicottero e di ricordarmi “quia pulvis es et in pulverem reverteris”! E caddi in depressione col mancato rinnovo dell’ incarico alla successiva riunione.
Mo’, il capotecnico sta menando mazzate del cecato e se la prende con tutti, gente ‘e niente, gente che non lo ha capito e non capisce una mazza; perle ai porci! sembra imprecare il merkelatin over, che nemmeno mutti o mammina se lo fila più come una volta, quando flirtavano a tazze e kekkiare, a kule e kammise, e lei gli accarezzava il pelo nel verso giusto perché faceva il bravo e i bisogni al posticino giusto. E correva a rapporto ad ogni chiamata, diremmo tipo da-man, che ripetuto, diventò il da-da umpa. E poi tornava nell’ Italietta gonfio di gas nobili.
Eppure, lui era uno così grande che tutti si chiedevano: ma è venuto o ce l’hanno mandato? Ai posteri e poi ai posteriori l’ ardua sentenza.
Ciao,Prof., tradimenti a parte, come va la vita? Con tutto l’ ottimismo possibile, qui non ci resta che piangere visto che non abbiamo la forza di incazzarci (scusi la parola blu). Se ci fate caso, ogni miseria, ogni difficoltà, ogni rischio, ogni pericolo, ogni senso di nausea ci proviene proprio da coloro che dovrebbero avere il compito di farci star meglio, sicuri, e al riparo da prepotenze e altre porcherie varie. E lei capisce a chi mi riferisco in modo particolare che fanno desiderare le punizioni e le vendette peggiori del mondo. Tra i mille delinquenti che si scoprono ogni giorno, non riesco a scorgerne uno solo che sia meritevole di tanto disprezzo; non può essere solo un caso che si amino solo tra loro, mafiosamente, e tutti gli altri ne hanno schifo e li odino. Io ho ancora una speranza: i tiranni, nella storia del mondo, hanno fatto tutti un pessima fine. Verrà anche il loro turno! E’ una specie di legge naturale. Non l’ ha mai fatta franca nessuno.
Che bel profilo di individuo! da farcelo invidiare da altri Paesi: noi ce l’ abbiamo e loro no! eppure, sarei propensa a farne dono natalizio alle famiglie bisognose, pure quelle hanno diritto di farsi un po di rasate ogni tanto! Ciao Prof!
Sembrava che fosse un gigante, invece era un nano.