AMNESIA PENINSULARE
“Non l’ha mai fatta franca nessuno!”, così conclude il suo commento una mia lettrice a proposito di tiranni.
Parrebbe di sì; tuttavia, dobbiamo tenere conto del contesto. Siamo in Italia. Dopo il pieno delle oscene atrocità che precedettero e seguirono il periodo fascista, pare che tutti da un lato si lamentino e dall’ altro non riescano ad intravedere e reagire al male, quasi accontentandosi soltanto di recriminare sul quel passato e di azzerare ogni altro anelito di giustizia, di condanna, di reazione ad ogni altra porcheria e abiezioni che, dopo l’avvento della Repubblica, hanno costellato e continuano a costellare i nostri giorni. Parole di fuoco e azioni di carta. Senza dire che la ormai antistorica recriminomaniacale condanna del fascismo, da un lato, assorbe ancora ogni attenzione allarmistica come se si trattasse di un fatto di ieri, ancora in vita o di un pericolo incombente, dall’ altro, è diventata una farsa che ci distoglie – inconsapevolmente o pretestuosamente – dall’ osservazione critica del presente con i suoi stretti legami col passato prossimo. Il senso della memoria si è coagulata su quell’ infame periodo. Punto e non basta.
Perché tutto il resto viene coperto dalla pandemica smemoratezza tutta italiana. Italiani: dategli qualcuno da odiare e nel buco nero dell’ amnesia peninsulare, isole comprese, precipitano e si perdono per sempre legioni di loschi figuri degni di catene, pane e acqua, che, perciò, metodicamente riescono a galleggiare con abili tecnicismi fregoliani, giochi funambolici o che riemergono quasi ripuliti, certi di poter portare vessilli di probità, di facciaculismo. Perché sanno bene che la società è stata indebolita dalle mazzate del potere criminale e criminogeno, dove molto più che sovente viene severamente sanzionato chi protesta e denuncia, secondo regole mafiolobbystiche di corrotte confraternite omertose, agguerrite ed armate ad hoc e corazzate dalla regola della intoccabilità. Abili spacciatori di dolo, di rancori e di vendetta in confezione antistrappo.
“Non l’ha mai fatta franca nessuno!”. Sarà così? Loro speriamo che non se la cavano. Ma prima gli italiani se ne devono accorgere: che qualcuno glielo sta mettendo in quel posto.