TRADITORE
Accade (accade?), prima o poi (o, forse mai) di pervenire ad una età in cui si hanno disturbi di stomaco, in forma di debolezza digestiva e alterazione della normale metabolizzazione.
Beh; io ci sono. Nulla di patologico, tranne l’ età. La quale è di per sé stessa una malattia: “senectus ipsa est morbus”. Della seconda, non ne parliamo: i kili accumulatisi in ordine sparso parlano fin troppo chiaro. Della prima, invece, diciamone qualcosa. Una lunga serie di cibi da evitare, e va be’, si può fare, la misura, qualche volta si sfora ma alla lunga e una puntina di bicarbonato è cosa che si supera. Eppure, c’ è qualcosa che resiste ad ogni tentativo digestivo: il tradimento. Accade (accade?) di essere alle prese col suo genere peggiore: la scoperta tardiva di una lunga falsa amicizia, di quelle che si tengono care perché sanno dare conforto, a costo zero, e fanno condividere interessi non economici, non politici: diciamo, d’arte dove si dà e si riceve gratis, si condivide la nobiltà dei sentimenti, l’ aristocrazia del sentirsi poeta, anche senza esserlo per davvero, del fascino della penna che si fa parola, verso, concetto che sfugge ai più, dello sguardo che scopre colori e forme in cerca di te.
Dite: ma come c’ entra qui il tradimento, la falsità, l’ impostura della simulazione? Non ho risposte.
Ma, di recente, a me è accaduto e, credetemi, fa male veramente. Alla mia età, non so darmene pace. E se frugo nella memoria chiedendomi: dove ho sbagliato? costruisco castelli d’ ipotesi che m’ imprigionano l’ anima, tenuta a pane ed acqua. E questa non è nemmeno in attesa di giudizio. Forse non ne avrà nemmeno il tempo.
Ciao, Prof., sensazionale! ho udito anche io Vittorio Feltri in TV dire le stessissime cose che hai detto e scritto diverso tempo fa su queste leggi fatte da scimuniti o ignoranti. Bravissimo; sembrava aver letto i tuoi articoli, quando nessuno ne parlava ancora.
In merito alla falsità degli amici, posso dirti che anche a me la vita ha riservato simili esperienze che feriscono in modo particolare le persone sensibili e sincere. Capisco che caderci ad un certa età fa molto più male che da giovani, ma non arrenderti; sii certo che non tutti sono così anche se la maggioranza professa l’ ipocrisia e la finzione. D’altro canto, gli esempi che vengono dall’ alto sono i sintomi di una immoralità ormai diffusa, di una furbizia ingannatrice, di “facciaculismo” come lo ha definito bene tu. Noi siamo con te
Cia.
Verissimo!! Caro prof. anche io ho udito ripetere da Feltri in tv le stesse osservazioni scritte tempo fa da Lei sulle leggi relative alla omofobia, xenofobia, etc. e ne ho avuto molto piacere.
Mi spiace per le cose che ha scritto sui falsi amici e so personalmente che vuol dire incontrarne uno, fidarsi per tanto tempo e poi scoprire l’ inganno. Ci sente traditi. Fa veramente vergogna. Come vede, noi siamo con Lei. Ciao prof. alla prossima.
Caro, carissimo Prof. Lamacchia, io non sentito Feltri ma credo a ciò che leggo negli altri e commenti e me ne compiaccio. E passiamo all’ amiciza. Siamo talmente assetati di conforto disinteressato che, spessp, abbassiamo la guardia e il livello dello spirito di attenzione. Come accade quando si è innamorati e non si vedono i difetti che ci stanno sotto gli occhi. Così è per l’amicizia. I falsi amici, spesso, sono nostra colpa: non sono mai esistiti come amici, eravamo noi a ritenerli tali, e loro ci marciavano. Mentre covavano chissà quali gelosie, invidie, voglia di farci precipitare. Lei non ha perso niente: ha beccato una sola, i traditori e i simulatori non valgono una cicca. Un bacio.
Prof. Carissimo, ieri ho sentito in tv Vittorio Feltri intervistato dalla Venier, dire le stesse osservazioni che Lei ha scritto diverso tempo fa sulle leggi cretine per la omofobia, femminicidio, xenofobia, etc. mi pareva che leggesse le Sue note addirittura. Come vede, ci aveva azzeccato! Per il resto mi spiace per Lei, anche io ci sono passata, e so cosa voglia significare in termini di sofferenza la scoperta di una falsa amicizia specie se questa dura da tempo. Non ci pensi, noi Le vogliamo bene, e le serpi resteranno tali. Ciao un bacio.