POPOLO LANGUENTE, CASINISMO INCOMBENTE
Italia, popolo languente, casinismo incombente. Incoscienza dolosa di parole all’ ordine del giorno azzardate: rivoluzione, rivolta, insurrezione, guerra civile…? Per quali ideali? E contro chi?
Occorre sempre contestualizzare per non sbarellare; e questo mi fa pensare ad un’ altra forma, forse più breve ma certamente più cruenta, più cieca, deregolata, senza schieramenti, senza amici o nemici: i disordini aggressivi, incontrollati, di numerosi gruppi di sbandati, eterogenei, senza mete ideali da raggiungere ma compulsati soltanto da mire molto più contingenti, più a portata di mano, di più concreta convenienza. E questo ci pone due domande: A) Chi sarebbero i soggetti agenti?; B) Chi i soggetti passivi? Ovviamente, tranne casi molto particolari, ristretti alla casistica puramente politica e riservati a quei pochi diciamo “idealisti”.
A) Una volta partito l’ imput locale, l’ esperienza insegna come – specialmente organizzati in tempi reali www come nei grandi raves – si convoglierebbero qui, da ogni parte del mondo e ben equipaggiati, piene alluvionali di: black block, senza terra, ricercati internazionali o nazionali, evasi, criminali, ex militari sbandati, affamati, assetati di vendette personali (chi non ricorda le foibe o quelli che giocavano a palla con le teste mozze di quelli con cui avevano conti in sospeso puramente personali? Chi non ricorda gli stupri ed ogni altra forma di violenza su cose e persone in danno di innocenti?). Carceri attaccate, liberazioni indiscriminate e funzionari trucidati barbaramente (dobbiamo citarne qualcuno, tipo il direttore Roberto Caretta?). Si tenga sempre ben presente la capacità della furia indotta e inducente della folla di trasformare in violenza cieca anche una partita di calcio! I grillini? A casa, a nascondersi e sperare di scampare, una volta capito che la piena, dopo che sia stata scatenata, non conosce amici; il guru a fare il bagnetto nell’ azzurro delle coste, in un posto segreto o all’ estero. Una postazione radiotrasmittente, cellulari e p.c. perché no?
B) Le vittime: un po’ tutti, a partire dagli gli stessi violenti (da parte di chi è più violento di loro), i forzieri delle gioiellerie e delle banche, gli ipermercati; e poi le case delle famiglie lasciate in balia delle orde: parola d’ ordine: RAZZIA e SACCHEGGIO di cose e persone (ragazze e bambini venduti per il commercio sex, per il traffico di organi; DISTRUZIONE! Non c’ è altro che possa animare i protagonisti ben aizzati e giustificati a priori, e assolti pure a posteriori secondo esperienze diffuse. Dite che esagero? Non credo: ne ho viste e vissute troppe.
Chi fa affidamento sulle forze dell’ ordine si illude. Queste sono poche e senza mezzi. Non possono essere ovunque contemporaneamente per arginare un disastro sociale diffuso a macchia d’ olio; ma quel che più conta, loro, a fronte della furia bruta dei vandali e di quella altrettanto bruta di non vandali, “devono seguire le procedure”, perché, altrimenti, vengono chiamati a rispondere con severità: vedi caso. Sappiamo bene. Serve fare nomi e cognomi?
E per questa guerra… incivile evocata come spauracchio e in corso di preparazione, molti chinano la testa rassegnati, ma molti altri preparano la resistenza, perché ciò che non pare possibile può diventarlo di colpo (non mancano certo le condizioni), specie dopo l’ ultimatum del comico al Capo dello Stato. Tutti andrebbero avanti sino ad esaurimento dele scorte razziabili. Non un minuto prima.
E allora, ogni uomo o donna degni di questo nome devono prepararsi a fare la loro parte, sulle montagne e per le strade delle città, ovunque si possa ritrovare la italianità che ci affratella e la forza nella unione solidale, contro coloro che, ipocritamente, quando sarà il loro tempo, saranno ancora chiamati “nostri fratelli che sbagliano”. E Dio voglia che sbagli io, ora. Ma certamente, non è il caso di attendere a braccia aperte o penzoloni per verificare, di accettare passivamente di essere crocifissi o affogati nel sangue. Meglio che si sappia in giro tra questi ciarlatani minacciosi che siamo cristiani sì, ma fessi in nome della legge, no. E se per difenderci dovremo poi affrontare le conseguenze da parte di altri nemici, o.k. Una cosa alla volta. Accidenti!!
Illustre, inutile dire che tutte le allarmate osservazioni sembrano più che realistiche. E anche evidente che ogni persona di buon senso e di sani principi lotterà, prima di tutto, per il mantenimento della pace sociale. Ma se l’ irreparabile malauguratamente dovesse colpirci nelle cose e nelle persone più care penso davvero che resterebbero poche scelte. La difesa, come ultima ratio, diventa inevitabile. Spero con tutto il cuore che non dovremo farci ricorso.
“Verremo a prenderti a casa!” hanno minacciato Mara Carfagna: così aprono le danze del nuovo corso; fanno seguito alle tarzanate ” Siete circondati, arrendetevi!”. Le daranno l’ olio di ricino o l’ olio per la estrema unzione? La manderanno in un campo di rieducazione gesti dai K’mer rossi? Sappiano comunque a partire da Lombardi alle Crociate: non sarà una passeggiata, ne siano certi. Vengano in forze.
Se non altro, anzi innanzitutto, per condividere con Michele la soddisfazione di un intervento ‘massiccio’, in grande stile, di persone disposte a lasciare un commento a quanto lui espone da anni su queste sue Note a margine, con scrupolosa onesta’ intellettuale, grande competenza professionale, un amore sofferto per la sua terra. Si stanno traversando momenti difficili smarritisi in un caos generale, e ciondolano a piede libero per le strade pericoli di disastri dai quali non si puo’ distogliere l’attenzione neppure se distesi sulle sabbie carezzevoli dell’estate. Non disertare le stanze con il tanfo di chiuso dove si va a combattere con il voto, almeno questo, chi di piu’ non puo’ o non sa, per far si’ che il sangue resti prezioso a circolare beato nelle vene.
Shabat shalom.
Bingo! purtroppo.. Immagino che tutti noi, a cominciare proprio dal prof. Lamacchia, avremmo voluto sbagliarci. Così non è. All’ erta!
Caro Prof. Lamacchia, mi pare che Lei abbia centrato il pericolo che alcuni ciarlatani senza guinzaglio stanno diffondendo nel nostro Paese. Forse per recuperare con queste velate minacce il consenso elettorale perduto (meritatamente, considerato che sono anche loro degli incapaci e arroganti). Si sappia, a futura memoria, che loro saranno le responsabilità delle violenze che potrebbero scatenarsi per le loro parole inconsulte o appositamente studiate per impressionare i cretini: non sono loro che ostacolano le violenze sociali, ma sono loro che hanno inculcato nella testa della gente sofferente l’ idea della ribellione violenta! Ma ha ragione Lei: questa volta non dovremo farci cogliere impreparati: se vuoi impedire la guerra, preparati alla guerra. Poi, ce la dovremo vedere con altri figuri che, a priori, condannano chi si difende e assolvono gli aggressori. Le assicuro che, anche da donna, non mi lascerò nè stuprare senza tagliarne un paio per ricordo, nè intimidire da una giustizia che non capisco più e che sento sempre più ostile verso le persone pacifiche ed oneste.