Note a margine n. 673

SCUOLA E PARETI DI TESTO

In effetti, vista così, da fuori, e vissuta così, da dentro, la scuola appare essere l’agenzia che, attraverso programmi e corsi predeterminati dalla classe dominante del momento, tende a confezionare (informare + conformare) fanciulli e giovani ammaestrati secondo schemi prefabbricati di pensiero a questi adattandoli. Altro che formare futuri, liberi cittadini! Per preciso progetto di conservazione dello status quo o per indolenza colposa che indulge al passivo trascinamento del precostituito. Le menti poco brillanti, in genere, a scuola ‘vanno bene’. L’Università – almeno lei, dal suo canto – dovrebbe, invece, dare spazio continuo allo sviluppo evolutivo: agli studenti più che alle carriere accademiche. Tuttavia, accade che la cultura e la maturità di chi non si allinea con la pubblicazione del Docente che ha trovato la dritta di farne una cattedra e una materia (sartoriali) ad hoc, anche qui vengano represse. Basta questo perché una carriera studiorum sia osteggiata o compromessa fino allo stroncamento. Da parte degli studenti è molto più conveniente far parte degli staff di giulivi portatori d’acqua orbitanti attorno ai prof. in facoltà e alla loro vis gravitazionale di star, rampante o datata che sia, che, spesso, non disdegna di attingere materiali per questa via. Con naturalezza, quasi una ‘manus’ scontata. Conosco per lunga frequentazione diretta modelli di questo tipo. L’utente che non si allinei o che risparmi sulla piaggeria, inciampa, viene disconosciuto, a volte è costretto a migrare. Altro che formare futuri, capaci, liberi professionisti! Oggi, tristi figuri, vagolanti teste di cazzo, innescate di spocchia paracula e spregiudicatezza strazzana, esponenzialmente più pericolose di mine antiuomo o anticarro, in numero crescente, sono legalmente autorizzate dal proprio diploma di maturità o di laurea a danneggiare anche in modo esiziale singoli utenti o intere collettività. Secondo un malinteso senso di uguaglianza, spacciato per velleitaria equivalenza assoluta. Ricordo il pensiero di Giovanni Papini: “ Se c’ é ancora un po’ di intelligenza nel mondo bisogna cercarla tra gli autodidatti o fra gli analfabeti.
La scuola è così essenzialmente antigeniale che non ristupidisce solamente gli scolari ma anche i maestri. Ripeti e ripeti anni dopo anni le medesime cose, diventano assai più imbecilli e immaleabili di quel che fossero al principio – e non è dir poco.
Poveri aguzzini acidi, annoiati, anchilosati, vuotati, seccati, angariati, scoraggiati che muovono le loro membra ufficiali e governative soltanto quando si tratta di aver qualche lira di più tutti i mesi!
Si parla dell’ educazione morale delle scuole. Gli unici risultati della convivenza tra maestri e scolari è questa: servilità apparente e ipocrisia dei secondi verso i primi e corruzione reciproca tra compagni e compagni.
L’ unico testo di sincerità nelle scuole è la parete delle latrine.”

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Una risposta a Note a margine n. 673

  1. gaetano vignola ha detto:

    A tutti i problemi del mondo scolastico si aggiunge l’amara considerazione che sono stati persi due anni di scuola: una situazione che porta con la mente la mia generazione ai danni e alle paure infantili o quasi del periodo1943-46

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