Note a margine n. 662

RIVOLUZIONE CULTURALE?

Qualche ottimista ci invita vivere questa esperienza pandemica con la prospettiva che a questa conseguirà una ‘rivoluzione culturale’ – già in fieri – consistente nel miglioramento degli umani rapporti valoriali. Forse, ottimista non è il termine più appropriato, ma, al momento, non me ne viene uno più acconcio.
Anche la maxipandemia della “spagnola” suscitò e alimentò in qualcuno aspettative di ‘rivoluzione culturale’, nel senso indicato. Eppure, cinquanta, forse, cento milioni di vittime insegnarono poco o niente sul piano etico-antropologico. Un fallimento della scienza e della medicina che non trovò i rimedi adatti; l’ inizio dell’appartheid in SudAfrica; l’insorgere di pratiche di riti esoterici apotropaici; aumento dell’alcolismo, in quanto considerato l’alcool come neutralizzatore del virus; spostamenti disordinati e privi di ogni controllo di grandi masse che, tentando di sfuggire al virus, concorsero, così, a diffonderlo; colpevolizzazione e persecuzione dei ceti sociali più poveri; gettò le prime basi per lo scoppio della seconda guerra mondiale, per Hiroshima e Nagasaki. E lo sfiduciamento delle istituzioni, nazionali e internazionali, in tutte le sue forme dirette e derivate, che ancora oggi caratterizza fisiologicamente la gran parte degli essere umani.
Faccio fatica, infatti, a immaginare che una tempesta di fulmini che cadono ovunque e in ordine sparso, e non sai mai dove, quando, chi e che cosa colpiscono, possa avere altro effetto dominante che non sia la paura, il fatalismo, l’ineluttabilità del male e degli egoismi, e l’ inanità dello sforzo necessario ai fini della progressione della cultura della solidarietà. Ogni epoca è figlia della precedente e madre della seguente. In natura non c’ é iato In fin dei conti, forse, accade ciò che deve accadere. Anche se le regole e gli algoritmi ci sfuggono, ad onta delle nostre presunzioni cognitive e speculative. Fatalismo? Forse, ma per il resto, in sintesi, ho molti dubbi. “Rivoluzione culturale” in atto”? Non ne vedo segni; ma forse mi sfuggono.

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Una risposta a Note a margine n. 662

  1. gaetano vignola ha detto:

    La Storia dovrebbe insegnarci qualcosa, ma in ogni tempo, ha potuto essere la semplice storia delle pseudo evoluzioni della mente umana e dei suoi…prodotti

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