TEMPI DI VACANZE
31 luglio; una volta era tempo di vacanze. C’ è ancora chi parte, chi se ne va in spensieratezza. Non so fino a che punto potrà lasciare a casa il senso di disagio – forse anche di sgomento come il mio – che lancina e strugge lo spirito di coloro che non riescono più nemmeno a sperare in un provvidenziale argine – deus ex machina – allo tsunami etico e socioeconomico di indecenze, oscenità, perversioni, cialtronate, che truffaldini allo sbaraglio e caporali in carriera ci stanno riversando addosso senza ritegno. Da paura. Sgomenta davvero la proverbiale memoria corta degli italiani della pagnotta, circuiti, manipolati e addomesticati, e la diffusa acrisia espiantata ad arte dalla ideologia coniugata a mo’ di tifoseria da stadio. I tempi sono difficili e il momento, nelle mani sacrileghe e vili di ignobili corifei, è invivibile. Homo homini virus! Il senso dello schifo è tipico, doloroso. Il dolore fa pensare e pensare rende infelici. Voi, vecchi, siate saggi, siate liberi di amare con passione solo la verità; sappiate trasmettere la vera storia di questi giorni ai vostri giovani! Devono sapere, devono poter ricordare la verità. Amandola.
Partono non i bastimenti ,come annunciava un’antica canzone.ma i reduci dell’era pandemica per dar respiro alle esigenze del corpo.Non si accorgono che i mesi trascorsi hanno travolto spirito e cervello e che questi danni, forse voluti da un misterioso conduttore, non si sanano con un periodo di permanenza al mare, ai laghi o sulla vetta di un monte.