VENT’ANNI DOPO
Dopo circa una ventina di anni di collaborazione gratuita ad un quindicinale indipendente, preferii lasciare piuttosto che accettare che il direttore mi censurasse un mio articolo con cui argomentavo seriamente a livello antropologico e senza pregiudizi, sulla locuzione, abbastanza diffusa nel nostro lessico, “classica figura di merda”.
Oggi, a distanza di circa un decennio da quel mio articolo (da me poi pubblicato in questo stesso blog) e ispirato da un esemplare fresco di giornata, a livello nazionale, così consistente per paternità e per contenuti prequel e sequel – quest’ ultimo rabberciato dai protagonisti e dai loro amici di merenda come un patetico rattoppo da ammannire a ipotetici interlocutori ritenuti mentalmente sottosviluppati – me ne sono ricordato. E mi si è rinnovata la voglia di scriverne, così, senza particolare studio della questione. Ma l’evento meritevole è talmente notorio, come notori sono i nomi degli eroici cazzari ideatori e la loro comune posizione geografica, che non avrei nulla da aggiungere ai coloritissimi giudizi circolanti fra sghignazzi e pernacchie.
Sia pure a malincuore, pertanto, mi asterrò dal commentare, anche se, nel caso di riferimento, la figura di merda è talmente spiccata e accentuata – tra le altre alle quali siamo ormai abituati a convivere subendo – che bisognerebbe farle un monumento a futura memoria. Perché questa figura di merda è talmente classica figura di merda che gioverà segnarne bene le misure olimpioniche per tramandarne solidamente evento e primato. Almeno per ora. Ma non poniamo limiti alla Divina Provvidenza. Troppi record che sembravano insuperabili sono stati tragicamente battuti dalla Storia. I soggetti capaci, quanto ad ambizione, fantasia e mezzi, esistono e, favoriti dalle loro posizioni di lancio, certamente non rinunceranno tanto facilmente ad entrare nel Guinness dei classici figuranti di merda. Dove non puoi bluffare; devi esserci veramente portato di tuo. E noi, convinti e fiduciosi, ne prenderemo e ne daremo atto. Ad maiora!
Penso di sapere di che parla. Certo che indispettisce non poco la faccia tosta nel tentare di rivoltare la frittata credendo che siamo tutti cretini. Possono tentare di nasconderla, ma la puzza si sente e si sentirà lontano un miglio!