IO SPERIAMO CHE ME LA CAVO
Non ho molto tempo da dedicare a lamentarmi della mia vecchiaia. Ma non nascondo che ne provo angoscia; poca, poca, ma è così. Inutile, patetico girarci intorno. Il contesto attuale e le prospettive, purtroppo, non consentono di scrollarsi di dosso i pidocchi di un certo pessimismo che ci si appiccica e dalle gambe incerte, sale via via lungo le braccia e le mani, giunge agli occhi, alle orecchie e comincia a rosicchiare il cervello. Il cuore è una variabile personale. Io, per esempio, non ne sono rimasto illeso; e si sente, e si vede.
Col cervello, diciamo ”io speriamo che me la cavo” ancora, anche se non sarà per molto.
E’ il rincoglionimento che mi terrorizza davvero. Non credo di essere mai stato un campione mondiale di intelligenza,e nemmeno in Italia, neanche nella mia città e persino nel mio condominio.
Eppure, diciamo che le mie cose le ho sapute fare e, con le dovute defaillance fisiologiche, ho fatto anche il padre e il marito fisso, tutt’ora in corso, da circa 60 anni.
Quello che mi fa terrore è la possibilità – viviamo tutti sotto il cielo! – di invecchiare male, alla Feltri che, da bravo giornalista che era considerato, stagionando come me, ha rinunciato a ritirarsi per tempo e sta azzerando il suo lavoro realizzato negli anni un po’ per bravura, un po’ per una certa spregiudicatezza nel vendere la propria merce, un po’ per culo; (facciano gli altri le proporzioni); è diventato siparietto, spettacolino, macchietta, caricatura ad ispirazione sgarbiana, andando a scovare l’argomento fisso da bersagliare: l’ infantile filone dell’inferiorità dei meridionali. Divertendosi lui stesso più di tutti. La gente ride alle sue battute, buttate là, in posa da manichino Standa, senza ridere mai, alla Buster Keaton (Saltarello in Italia), e i conduttori tv se lo contendono a sostegno del programma. Un comico imitatore televisivo ci sta facendo uno show-fortuna. Qualcuno lo prende sul serio e vota a modo suo; altri, con la vocazione dell’altruismo crocerossino, più per compassione che per amore di verità, finge di prenderlo sul serio e gli risponde snocciolandogli un elenco chilometrico di nomi di meridionali che basterebbero a dar lustro alla storia di tutta l’ Europa.
Saranno gli effetti perversi della senescenza? Amnesia, imbolsimento, infeltrimento sinaptico mancanza di studi acconci, etc…? Ho sentito anche qualcuno sussurrare che beve. Fatti suoi ma, peccato. In certe teste di cazzo la miscela è tossica e il delirium tremens fa il suo perfido resto. Ecco: è l’ invecchiare così che mi fa paura. Ripeto “io speriamo me la cavo”.
P.S. Ho appena finito di leggere la replica di Feltri il quale, acciuccato anche di arroganza e presunzione ormai a livelli maniacali, ha perseverato con un volgarissimo intervento che ha, invece, del pietoso e lascia supporre che si tratti di un caso, il suo, di irrecuperabilità. e che rende inutile, anzi, controproducente, dargli riscontro. Che è ciò che lui vuole, stare ancora un po’ sulla ribalta anche facendo il buffone. Lasciarlo in panchina fisso e ignorarlo, questo bisogna fare. Io sono piemontese e non faccio distinzione tra italiani, ma tra cretini e beoni, ed altri. Ciao prof.!
Che dirle, egr. prof. Lamacchia? la senescenza è il più grande male pandemico, inguaribile, universale e colpisce tutti.