Note a margine n. 632

UN VIRUS PER LA SOPRAFFAZIONE

Tra l’ indifferenza egoista degli altri Stati europei, il cinico rifiuto ostativo di alcuni di questi a darci concreto soccorso – mentre la nostra gente muore ogni ora come mosche, nonostante gli eroici sacrifici e l’abnegazione di quanti si adoperano a dismisura per tentare di arginare questa catastrofe – svela del tutto che, dietro il disumano ostruzionismo assassino/genocida così favorito, covavano i già paventati sentimenti e sensi di rancore, odio, rivalità, gelosia, invidioso disprezzo e quant’altro di perverso possa immaginarsi nell’animo umano. Se qualcuno poteva ancora nutrire dei dubbi su quell’astrazione mistificatoria truffaldina che, in tale turpe guisa, ha falsamente interpretato e dato seguito ai grandi sogni di Adenauer, Bech,. Beyen, Churchill, Fontaine, De Gasperi, Schuman, Veil, Kohl, Spinelli, Weiss…, oggi ha l’obbligo di ammettere con un minimo di onestà intellettuale l’evidenza della realtà: l’Europa era e resta ancora solo una pura espressione geografica continentale. Ancora oggi, non v’è chi possa affermare io sono europeo, con lo stesso senso inteso da chi, con sano orgoglio identitario, dichiari io sono americano. Abbiamo notizia di qualche europeo all’ estero che venga tutelato allo stesso modo ed impegno di un americano? Altrettanto potrebbe osservarsi: avete notizia di qualcuno che, nello stesso senso, si dichiarava ‘sovietico’, di fatto sotto l’egemonia russa? di qualcuno che, nello stesso senso, si dichiara granbritannico sotto l’egemonia inglese? Le singole realtà socialnazionali  europee e di parte di quelle URRS sono talmente più consolidate e più antiche, che, pertanto, appena possibile, sono ritornate libere e individuali. Qualcosa del genere fermenta da tempo nell UK. Una famiglia o esiste o non esiste: non si può farla solo per decisione politica e per legge, o per autoritarismo paternalista di pochi, se manca o non è ancor maturo, in concreto, il sentimento della comunione dei diversi sentire e del concerto delle volontà, unico elemento che può creare il legame interpersonale di fratellanza e che può unificare. Gli US, invece, furono creati da uomini che avevano motivi di preferire  l’affrancazione da situazioni nazionali sclerotizzate e cercare la libertà altrove; e poi, sia pur tra le note difficoltà colonialiste, vollero e non esitarono a dar vita ad una nuova nazione. L’Europa auspicata dai grandi della Storia non è mai nata, all’Anagrafe hanno dichiarato il falso in frode ai popoli. A fronte di un’Europa siffatta, meramente formale – costruita dall’alto come espressione politica ma inesistente, de facto, come nazione, che non è quella omogenea sognata e vagheggiata dai nostri padri e ancora ambita da molti di noi, e ne è, anzi negazione, deformazione e tradimento – continua ad opporsi, come lagnose litanie, il becerume lessicale ripetitivo degli stolti e dei miopi che si rifiutano di prendere debito atto della realtà e continuano ad esprimersi tragicamente attraverso slogan di condanna e di comodo, sovranista, nazionalista, fascista, etc. Come se gli stessi aggettivi non fossero applicabili a ragion veduta anche a tutti i singoli e opportunisti Paesi della UE (ai loro infiltrati, ai loro sicari, ai loro fiancheggiatori troppo stupidi o troppo furbi) ancora impreparati e incapaci di creare una nuova unica nazione fattuale. Il castello è soltanto di carta e di carte. Solo gli intenti egemonici resistono, ben arroccati e barricati, ostativi, non negoziabili.
Oggi, i veri, autentici europeisti hanno tutte le tragiche conferme di ciò che già temevano. E pertanto, possono dire: è morta l’ Europa; viva l’ Europa!

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