CORONAVIRUS E LA PULIZIA ETNICA, PARDON, GENERAZIONALE
I mezzi sono limitati, non bastano; curate i giovani, cioè quelli che hanno maggiori prospettive di vita. Anziani e vecchi sono relegati negli eventuali avanzi o addirittura esclusi a priori. Facciamo che qui non vale il diritto all’ uguaglianza di cui all’art. 3 della Costituzione…”senza distinzione di età,…” e nemmeno quello di cui all’art. 32 “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”. Nel frattempo, specialmente tra i giovani, con cinismo bullo o goliardico, ci si prende beffa delle raccomandazioni sanitarie governative e si violano sfacciatamente anche le più elementari regole precauzionali. E poi portano in famiglia, vecchi nonni compresi, e fuori, quello che cojo cojo. Sanno che, male che vada, saranno i primi ad essere curati, forse – con l’aumento esponenziale dei contagi che seguirà anche per via del loro stesso spregiudicato e criminale comportamento – saranno gli unici ad esserlo. Immeritato trattamento di favore. La chiamano “etica clinica” ma è condivisa dal Governo gravemente malato di bulimia annunciativa e sindrome del preavviso prima che entrino in vigore i suoi decreti. Stupidamente o maliziosamente, con effetti intuibili, prevedibili o voluti.
Eppure, gli anziani e i vecchi sono quelli che, troppo spesso irrisi, maggiormente osservano con rigore le norme: per naturale istinto di conservazione, senso di responsabilità sociale e per senso civico. Però, non ricevono la necessaria copertura assicurativa sanitaria e per via della insufficienza dei mezzi, saranno rottamati. Via anche dalle case. A buon prezzo, si prendano in fitto i vecchi stalag in Germania e Polonia e li si trasferiscano con i noti treni bestiame.
Per i violatori del decreto esecutivo, si richiamano sanzioni davvero risibili senza alcun effetto dissuasivo e si accreditano inaffidabili autocertificazioni che difficilmente verranno verificate o, comunque, fuori tempo massimo, a danno compiuto. Non è prevista né applicabile la restitutio in integrum, allo status quo ante.
Non ho mai visto ancora intervenire materialmente qualcuno per sciogliere uno dei tanti assembramenti della movida giovanile e dei furbetti assimilati. Chi non va a scuola forma e organizza gruppi per gite, party e per allegrotte settimane bianche in montagna.
Qualcuno si frega le mani: presto saremo un Paese con meno vecchi, meno oneri di spese sanitarie, e meno pensioni da pagare. Una bella pulizia generazionale. Una pacchia. Su questo specifico aspetto Don Ciccio pampero e company non possono non sapere ma tacciono. E se dicono qualcosa, parlano per raccomandarci i migranti. E basta.
Cosa diventeremo, abbastanza presto, si può solo immaginarlo. Per il momento, siamo un Paese di coglioni e di coglionati. E di condannati a morte perché sì.