Note a margine n. 621

CATTIVI E SCHIFOSI

Ieri il Senato ha votato a maggioranza l’autorizzazione a procedere contro l’ex ministro Salvini. Motivazione: non ha agito nell’ interesse nazionale ma per quello del suo partito. Prima riflessione a caldo: ieri il Senato ha rinunciato ad un altro pezzo della sua autonomia di Organo Istituzionale abdicando vigliaccamente a favore della Magistratura. Teniamolo ben a mente. E vengo al Salvini. Salvini mandato al rogo.
Salvini è stato Salvini a tutto tondo, e nulla gli è stato abbuonato. A volerne dire di peggio di quanto non sia già stato detto e fatto, imputato e addebitato, in tema di fatti, comportamenti, parole, persintenzioni bisognerebbe inventare. Se volessi rimproverargli qualcos’altro non saprei proprio che cosa aggiungere a suo disdoro senza rischiare di ripetere il già detto e scritto da altri. Mentire o sostenere il falso: non son capace, non me lo consentono dignità e coscienza; a nessun prezzo. Per contro, non posso non riflettere sulla grettezza, sulla ipocrisia, sulla meschinità e sulla ignoranza della gran parte dei suoi nemici (non meritano che li si chiami avversari politici da riservare ad altre stature) che, in modo e misura del tutto spregiudicati e spregevoli, a suo carico stanno strumentalizzando ignobilmente di tutto (dal costume da bagno in spiaggia all’accenno ai figli nel suo intervento a Senato). Schizofrenicamente, senza ritegno ma con scheletri nell’armadio. Il che non li rende più presentabili o valorialmente preferibili al loro odiatissimo e temutissimo bersaglio. Si faccia qualche nome, per favore, si indichi qualche figura politica che ispiri sicurezza, competenza, dignità, rispetto e tutela del popolo. Prontissimo, io per primo, a dargli voto e preferenza. Qualunque sia il livello del loro nemico (che non tocca a me giudicare, difendere o condannare ), gli antagonisti sono scesi ancora più in basso persino ricorrendo alla mostruosità giuridica – che prima o poi colpirà anche loro – di esautorare il cosiddetto primato della intera politica e consegnarlo e sottometterlo alla magistratura. Una svolta senza ritorno. E come semplice cittadino, non posso che soffrirne e averne timore, specie ora che stanno per entrare in vigore i sistemi di spionaggio bancario e non solo, e intercettazione governativi alla Pol Pott, compresi gli agenti provocatori-infiltrati e una dibattuta prescrizione penale maneggiata, con rozzezza giuridica, autoritariamente e in dispregio dei più elementari civili principi libertari. Osano dire, sprezzanti, che “gli innocenti non vanno in galera”. Mentre, invece, lo Stato paga e indennizza milioni per gli innocenti perseguiti. Nisi caste, caute!

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Una risposta a Note a margine n. 621

  1. gaetano vignoka ha detto:

    se Sparta piange, Atene non ride

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