VIOLENZA TESTUALE
La neoministra della Pubblica Istruzione – addirittura ! – nata per cariocinesi (o mitosi che di si voglia), beccata con la cartuccella con cui, col sistema del copia incolla e omettendo virgolettati e bibliografie, ha consumato varie e proprie violenze testuali – si difende (crede di difendersi) affermando che non di ‘tesi’ si tratta ma bensì di una sua ‘relazione’ finale in coda a corsi di aggiornamenti di scuola di specializzazione all’insegnamento secondario (SSIS). E che Salvini che l’accusa è ignorante, non ha mai studiato, confonde e non capisce la differenza. Che, nella testa della tizia, legittimerebbe il maltolto trasformandolo in usuale cibo d’asporto. Ebbene, io che ho studiato molto e molto di più della protagonista, e con profitto in cultura e in dignità, affermo che, qualunque fosse la natura dell’opera che porta la firma di costei e da lei utilizzata come fosse di sua paternità – foss’anche una lettera d’amore, lo svolgimento di un tema, un riassunto, etc. doveva essere di sua esclusiva produzione e riportare, in ogni caso, virgolettati i numerosi e abbondanti passi non suoi, corredati con tanto di precisi riferimenti bibliografici.
Lo spaccio di moneta falsa resta tale in qualunque contesto e in riferimento a qualunque scopo.
Peraltro, il senso di una “relazione” – dal latino refero – è quello di informare, aggiornare, riportare, riferire, ragguagliare e non quello di “teorizzare”, meno che mai razziando nei trattati e nei saggi altrui. Ma la malafede fa di questi scherzi, specialmente quando si combina con l’arroganza e la rabbia d’essere stati ‘colti‘ (absit iniuria verbis) con le dita nella marmellata.
Antico proverbio mongolo: “se hai messo il piede sulla merda non cercare di pulirtelo con le mani, perché peggiori le cose e te la ritrovi addosso dappertutto, compresa puzza persistente; allora allontanati, appartati e fatti dimenticare”. Al netto del facciaculismo, docenti e discenti prendano buona nota.
Un bel tacer ( ovviamente non il Tuo ) non fu mai scritto.