NESSUNO E’ PERFETTO

Se un vecchio – ma gli manca circa un lustro per essermi coetaneo – col nome ancora sulla breccia del giornalismo di grido e sulla scia-fotocopia della indimenticata stizzosità senile montanelliana, trova utile ritagliarsi spazi mediatici concependo battute del tipo: “Conte è un signore gradevole, addirittura ben vestito nonostante sia di Foggia, e questo ce lo rende simpatico. Allorché va in giro per il mondo, instancabilmente, non rimedia la figura del buzzurro”, almeno la regola del riguardo dovuto all’età veneranda ci imporrebbe il bon ton della risatina. Tipo quella che il faut tributare alla battuta melensa del capoufficio. Una cosa così, tanto per; a cominciare proprio dai pugliesi, diretti destinatari della sottile facezia e troppo intenditori enologici per permettersi di prendere sul serio quella che soltanto ‘prima specie’ potrà essere apparsa una scarpa nella merda, una pisciata fuori dal vaso, una scorreggia umidiccia, un rutto fuori controllo, un distratto dito scaccolante nel naso. Può anche darsi il caso che si sia espresso male. Nessuno è perfetto. Accade pure se uno è il sullodato Feltri Vittorio, mica un micio micio, bau bau qualsiasi. In Parlamento lo proposero persino pure per la Presidenza della Repubblica, come per Magalli. E dai, noblesse obblige. Rincò, alcolù, senescé…Ma che andate a pensare. Honni soit qui mal y pense. E, spesso, i cazzi per la testa sono davvero troppi. E debordano.