MATRIMONIO ALL’ITALIANA
Il caparbio, vessatorio ostruzionismo ed anche brutale sabotaggio mediatico scatenato dalla solita sciccheria intellettuale rappresentante di una italietta provinciale, prepotente e ottusa, contro il Congresso Mondiale della Famiglia organizzato e ospitato a Verona, aggiunge un’altra perla al collier di pochezze, meschinità e grettezze che cinge questo nostro Paese a partire dalla solita frangia politica malata di anoressia mentale e in overdose di egotismo.
Si è fatto e scritto di tutto, persino per intimidire gli albergatori che ospitino i convenuti e i traduttori simultanei; e finanche qualche notorio subalfabetizzato governativo al vertice ha coinvolto lo Stato su posizioni sue personali, ha volgarmente apostrofato come “sfigati” e fanatici i partecipanti al congresso e ha rivolto contro la famiglia pubblici epiteti come ‘medievale’, per indicarne il presunto disvalore socioregressivo. E ha organizzato – non certamente a proprie spese – una contromanifestazione cittadina di protesta. Una gentildonna – semipasionaria ‘portapannere’ che avrà avuto pure lei brutte ed indimenticate esperienze familiari per avercela così tanto – si è fregiata, l’abbiamo vista, per le strade, con un altamente significativo cartellone “Dio, Patria e Famiglia – che vita de merda!”. Poche, intimidite, pavide e modeste le agenzie mediatiche dissenzienti.
“La famiglia è fascista!” Hanno, infatti, ‘argomentato’ epitafficamente e profondamente i più preparati tra loro, e che lasciano immaginare quali speciali casinerie familiari, contenti e accontentati, si portino addosso.
E le omologazioni che oramai i protagonisti delle tante varianti familiari hanno conquistato, invece di acquietarli, li hanno resi più aggressivi, tracotanti, dispotici e sprezzanti verso il più tradizionale degli schemi familiari contro il quale si scagliano con la mira di spazzar via quello che vedono di cattivo occhio, forse intimamente riconoscendolo come un originale che non potranno mai replicare tramite gli assimilati per legge.
Non sono mancate le provocazioni e le minacce. Così, tra la rozza irrisione e l’ingiuria sacrilega di concetti degni di ben altro rispetto, i “liberali” del pensiero unico (il loro) vogliono enfatizzare i modelli italiani, conculcare nel prossimo il diritto ad una libera scelta di vita e imporre dei tabù, senza contare che il Convegno di Verona ha carattere mondiale e vi confluiscono persone che vivono in centinaia di Paesi diversi, con diverse civiltà, diverse legislazioni e diverse culture laiche e religiose. E il messaggio che ciascuno dei partecipanti si porterà appresso nei propri Paesi sarà inevitabilmente unico e indecente: “de merda!”. Alla faccia della libertà. Buffoni. E muzzunari.