SERRATE IN PARROCCHIE. INVASORI E INVASATI
Non vogliono nemmeno che si pronunci il suo nome, Gesù, peraltro, vergognosamente storpiato in danno di bambini innocenti, da certo ciarpame pseudoscolastico che ne violenta le coscienze e a cui, invece, le famiglie li hanno affidati, spesso battezzati, comunicati e anche cresimati; boicottano Crocifisso, il Presepe, i nostri tradizionali pacifici canti religiosi sono banditi o sostituiti da cantate che evocano il sangue e la violenza della guerra; gridano che è blasfemo il ricordo della Natività, vandalizzano il nostro diffuso e tradizionale sentire e i nostri luoghi sacri e laici, e arredi di culto o d’arte. Corriamo a mettere subito al riparo le rappresentazioni delle storiche Natività di grandi autori! Qui, da noi, la Chiesa ha sguinzagliato preti furbi mestatori, tossici agit prop – prezzolati o invaghiti del ‘nuovo che viene’ – e loro seguaci invasati, che si permettono di accostare la storia della Sacra Famiglia agli invasori che qui vengono, senza famiglia o tenendole segregate, esuberanti giovanottoni pronti ad attaccare la nostra civiltà, a rapinare e stuprare, a spacciare, a pretendere, a proibirci il nostro culto. Loro che non hanno rinunciato a niente delle loro religioni e qui nessuno se ne frega nulla di vietargli nulla. Questi preti anarcoidi mi fanno ribrezzo e rabbia; col vomitevole placet superiore continuino a praticare pure orge e pedofilia, a guadagnare truffando anziani e malati per ricavarne lasciti e donazioni – che questo lo fanno bene – ma tacciano per il resto, pudicamente, e rispettino lo Stato italiano, il popolo e la sua storia. Si occupino seriamente, piuttosto, di compiere con probità gli atti del loro ufficio, altro che proclamare scioperi o serrate contro questo o quel politico. E comincino anche a pagare l’Imu (che noi paghiamo per loro), almeno per i giorni che chiese e parrocchie le tengono abusivamente chiuse e non vi esercitino effettivamente e continuativamente il culto (unico motivo di esonero dall’Imu) o le usano impropriamente per attività politiche o le notorie altre losche ed abbiette occupazioni ludiche o peggio.