PRESE
Il filone del ‘coglionamento della giustizia’ come qualcuno s’azzarda a definire borbottando, prudentemente di nascosto, ecco che si arricchisce con un flusso costante, anzi, direi crescente, di ‘perle’ coltivate nelle valve di teste tempestose che interpretano il loro ruolo e le leggi in termini di aggressione e distruzione di chiunque non si schieri con loro. Chi può lo fa da sé; gli altri sanno dove trovare facilmente gli appoggi giusti. I danni, in ogni caso, sono esiziali.
I campioni della retorica del bando a qualunque forma di discriminazione delle diversità, anche la più innocente rilevabile da naturale presa d’atto, affilano e inventano, invece, armi di criminalizzazione per stigmatizzare come acerrimo e pericoloso nemico da abbattere con ogni mezzo non solo l’avversario ma persino il semplice contraddittore che abbia la disavventura di avere un diverso punto di vista, una diversa misurazione. Il che, se è tollerabile nei contesti marginali dove gli individui, prede delle loro incultura e del loro impulso caratteriale, assumono posizioni conflittuali persino per puro capriccio o vacuo puntiglio, è del tutto inaccettabile che si professi tra i soggetti delegati a fare e costruire politica, in funzione di maggioranza e in quella, altrettanto impegnativa e rilevante, di opposizione responsabile e non a cazzo, parlando e straparlando di continuo di battaglie, di guerre, di lotte, etc.
La politica è cosa seria; per chi governa, ma non solo. Spetta a chi lo critica il dimostrare con fatti, anche da posizione oppositrice, d’essere davvero responsabile del ruolo istituzionale, d’essere il più serio e il più valido dei due, e smetterla con la sterile e vacua dinamica dei proclami e degli annunci. Delle minacce a chi ha responsabilità politiche. L’ ultima bella pensata è la denuncia per sequestro di persona e non so cos’altro da parte dei singoli migranti a bordo della U.Diciotti, opportunamente ispirati e strumentalizzati chissà con quale offerta utilità. Sarà un bel precedente per tutti. Teniamola a mente quest’ultima trovata. Chiederanno anche il risarcimento danni; indovinate chi – eventualmente – dovrà pagarli.
Mi spiego. Un’opposizione sostanzialmente omissiva e carente di concrete proposte costruttive, che tenda spasmodicamente e soprattutto alla caccia al fallo da parte di chi governa per darlo in pasto alla giustizia e alla berlina sui media, finisce per boicottare, sabotare a prescindere, per armarsi di iniziative giudiziarie, persino le più pretestuose, dirette o per interposta persona, per tentare, per questa via, la demonizzazione e la demolizione delle libere scelte degli elettori. Null’altro.
E, per questa via, si può dire di tutto; tranne che si faccia il bene del Paese che, avendone pieno diritto, reclama ben altro che un’altra presa per il culo. Che, da maggioranza o da opposizione, sempre presa per il culo resta. Diretta o indiretta.