MANU‘ LE MAKRO’
Ancora una volta – a ulteriore conferma della sua cafonaggine spocchiosa – Manù Micron, come confidenzialmente lo ha chiamato un ragazzino poi arrogantemente redarguito con sussiego da quello – si è esibito in una delle sue performace di gaffeur bipolare. Oltre al lessico abituale che, al confronto, Salvini pare un Lord con studi a Cambridge e master a Oxford. Il che alimenta il dubbio che il ragazzotto, il più piccolo dei due, non avesse poi tutti i torti a sentirsi in tale sintonia con quello più cresciutello tanto da usare il familiare diminutivo, un po’ da caserma un po’ da combriccola in piazzetta. Che tra loro si percepiscono a naso e legano a pelle.
Deve aver vissuto un processo formativo assai particolare questo giovanotto trascinatosi tra una variante del complesso di Edipo ed il gusto dell’usato vintage portato appresso, persino a letto.
Non riusciamo ad immaginare che cosa abbia inteso dimostrare il toy nel prendere disinvoltamente sottobraccio il Pontefice dopo averlo accarezzato in viso, mentre, nelle sedi ufficiali di quello, era ricevuto come ospite onorato.
Forse una dimostrazione di una benevola laicità del gallo-rinopuzzetta o di un suo rapporto imposto au pair; e forse, anche, una esecuzionedi qualche direttiva domestica, personalizzata di suo, errata per eccesso dal neuroenfant labiopernacchietta. Che donne così cretine da averlo così comandato, checché se ne voglia dire, non ne esistono. E non credo che la prof. faccia eccezione; anzi. Considerati i successi non solo personali della milf, ma anche quelli che ha saputo conseguire nella gestazione, nella progettazione e nel lancio di un prodotto di così largo consumo nella maggioranza elettorale. Seguendo strettamente la necessaria manutenzione giornaliera in officina del costoso investimento di una joint venture ben definibile. Oppure, sarà stato saltato un pit-stop.
Una patetica, guasconata spregiudicata e camminata alla le Mokò a chiappette strette, con l’aggravante della provenienza, tanto per far vedere un exploit dell’uomo di casa che non deve chiedere mai, che anche lui conta; che a me pare molto meno di un cazzo. In un luogo dove, più che mai, invece, valgono le precise regole del noblesse oblige e del rigore del protocollo che il fricchettone ha volutamente bypassato. Come Napò che si autoincoronò. E l’ onnivoro don Ciccio Pampero, risaputamente allergico solo agli italiani, gesuiticamente, ha abbozzato. Manù nce rompe er cas!
hai ben detto:cafonaggine spregiudicata!