Note a margine n. 557

CERTIFICATI DI NASCITA ALLA MANO

Qualcuno, bontà sua, voleva sapere da me perché Liliana Segre è stata nominata senatrice a vita dal Capo dello Stato. In effetti, è una domanda che già mi ero fatta nelle immediatezze, forse scrivendone qualcosa e cercando una risposta che mi acquietasse. Non rammento.
La Senatrice, già Commendatore Ordine al Merito della Repubblica su diretta iniziativa di Ciampi nel 2004 e Medaglia d’oro della Provincia di Milano nel 2005, in diverse forme e in qualità di ebrea sopravvissuta ai programmi nazisti, dopo un lungo periodo di vita strettamente riservata, ha intrapreso a svolgere in diverse forme, verso il 1997, intensa attività di testimonianza diretta della drammatica esperienza sua e familiare – di persecuzione e deportazione – nella Shoah, dal gennaio del ’44 al maggio del ’45 quando venne liberata dai russi a circa quindici anni. La non unicità del suo tragico caso di vita e di salvezza induce a supporre che la prestigiosa nomina (dopo le due lauree honoris causa a Trieste nel 2008 e a Verona ne 2010) le sia stata conferita in apprezzamento particolare di questa sua intensa testimonianza attiva, e/o di altri e diversi elementi che non conosco meglio ma che sono stati ritenuti tali da “… aver illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo sociale“. Un po’ come l’illustrazione di Monti?, mi hanno chiesto. Senza entrare nel merito, ritengo che dal suo posto in Senato la neo senatrice abbia parlato bene e con ammirevole lucidità senile smentendo la vulgata che dopo gli ottanta anni questa degradi in sbarrellamento automatico con obbligo di revisione mentale. Noi degli ‘anta passati. Spero che ci risparmino il tso o il ricovero per raggiunti limiti.
Pochi sanno che anche la un po’ più giovane ma sempre ultraottantenne Dacia Maraini – presa un po’ di mira per certe sue recenti teorie – fanciulla e figlia del grandissimo Fosco, con la famiglia, agli inizi degli anni ’40 ha conosciuto e vissuto gli orrori – per ben due anni – della deportazione in campi di concentramento giapponese che non erano luoghi da scampagnate o villeggiature. Per il coraggio di non aver accettato il Fascismo. Poi, giocando in casa, se l’ è cavata col premio consolazione: la nomina a Cavaliere di gran croce dell’Ordine al merito della Repubblica italiana nel ’67; è andata meglio in Giappone insignita dell’ Ordine del Sol Levante, Raggi in Oro con Rosetta, nel 2017, cioè, passati gli ottanta. Ma lì la vecchiaia è considerata altro.
Nella provincia Italia, genialità e cazzarume non paiono determinanti di per sé, a prescindere; dipende molto da “chi lo ha detto?” o da “dove è scritto?”. Comunque, certificato di nascita alla mano e data di scadenza ben visibile.

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Una risposta a Note a margine n. 557

  1. gaetano vignola ha detto:

    …….gli anta

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