Note a margine n. 539

valigie

QUESTIONE DI RESILIENZA

La sparatoria di Macerata contro sei africani, subito dopo il raccapriccio della ragazzina lì ritrovata a pezzi, eviscerata come un pollo, in due valigie e un nigeriano arrestato; brutta storia e, soprattutto, brutto segno! Da non sottovalutare e da non liquidare sbrigativamente con le solite interpretazioni ipocrite, con gli appellativi e le gratuite accuse ai cosiddetti ‘mandanti morali’ con cui, francamente, i soliti solisti del più becero cazzarume si sono riempite le bocche e a noi le scatole sino alla nausea, sino al rigetto, al punto critico di rottura. Gli impulsi sono da ricercare più a monte e partono da loschi personaggi, mai autocritici, che hanno nomi e cognomi e che si sono distinti per la spiccata antitalianità, prepotente, arrogante, e spregiudicata, viste le ricandidature più sfacciate che disinvolte. Notizie su ravvedimenti: non pervenute. Sei feriti, magari innocenti del fattaccio ‘ragazza nella valigia’ e un giovane sparatore italiano in preda ai fermenti della disperazione, che non ha saputo resistere ai tormenti delle ingiustizie crudeli e aggressive, irrisolte e perpetuate dall’ insipienza del potere. Questione di resilienza. Lasciatosi arrestare avvolto nella bandiera tricolore e bestemmiando di brutto “Viva l’Italia!”, si è candidato ad essere il ‘fascista’ ideale a tutti gli effetti. Non godrà delle esimenti né delle attenuanti che si elargiscono ai criminali stupratori e assassini; nessuno, apertis verbis, lo giustificherà, e non lo faccio io, ma nei cuori bruceranno fiammate. Nelle ‘sedi competenti’ si darà un messaggio fortissimo di severità con tutte le aggravanti possibili per dimostrare che lo Stato c’ è, per dare esempio, un monito draconiano; un esempio perentorio che è solo per gli italiani. E un compiacente favor rei per altri. Le fiammate – che non si spengono come una cicca accesa sotto la pressione/oppressione del tacco – però, ci sono e non porteranno bene a nessuno, se lo Stato sarà ancora nella mani di gente che continuerà la sua politica squilibrata, preventiva e repressiva a suo modo e che non subirà alcun processo, né politico né giudiziario. Se ne prenda consapevolmente atto. Il popolo si rinnova di continuo attraverso le generazioni che ci incalzano, e, sia pure trascinato asintoticamente verso lo zero dignità, libertà e salvezza, è meno bue e meno gregale di quanto ha dimostrato di essere sino ad oggi. Usque tandem…!?

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