COMINCIAMMO BENE

Al convegno ‘A Cesare quel che è di Cesare’ a Milano, settembre ’17, la Jean d’Arc dei poveri a loro che le credono malgrado le prese in quel posto lì beccate a ripetizione su tutto il fronte, M.E.Boschi, Segretaria sotto, ci ha tenuto a sfoggiare una borsa Louis Vuitton Limited Edition da 2.400 euro, una creazione di nicchia, la Master Neverfull Capsule Collection by Jeff Koons con l’ immagine della Gioconda finita là suo malgrado, e pure un po’ di quelli che si aspettavano la finezza della discrezione.
A partire dall’ infelice scelta dell’ indimenticabile tailleur azzurro elettrico lucido da vetrina, su tacchi a spillo, pugno nell’ occhio a tradimento, con cui si presentò la prima volta alla cerimonia solenne del giuramento innanzi al Presidente della Repubblica, fu evidente la propensione all’ esibizionismo vetrinista. Il fuori luogo, il non saper rapportarsi al contesto nell’ abbigliamento e accessorio non passa inosservato, mai. Quest’ ultima rozza ostentazione del lusso in quanto costoso (che, al di là delle intenzioni, percepisco come una chiassosa pacchianata di alto profilo) denota e conferma una ineleganza già più volte rilevata, a volte nel marcato trucco inopportuno (per sua fortuna, raro) e stabilmente nella camminata a gamba flessa sui tacchi, sotto un sorriso fisso da diva sul red carpet. L’adipe dell’ esterno coscia, va be’, non è colpa sua, ma l’ esposizione come se non ci fosse, sì. Non basta un bel faccino; ma c’ è chi si accontenta. Bontà sua. Lei conta su questo. Ma i più, quanto a seduzione e fascino femminile, hanno avuto modo di conoscere ben altro; e il paragone gli viene spontaneo. Non da buttare, tuttavia; ma da sgrossare. Lavorandoci un po’, ma con impegno collaborativo.