Note a margine n. 471

coglioni

VIA DAI COGLIONI, SUBITO!

Sarò matto; ma mi è davvero difficile immaginare che almeno i giovani, focosi virgulti di un Governo che ha appena preso un fracco di ceffoni in faccia e calci nel culo dal popolo, possano rimanere in carica – sia pure congelato per qualche giorno ancora – senza nutrire verso quest’ ultimo pericolosi sentimenti di delusione rabbiosa. Chi vuoi che possa immaginare che dall’ esecutivo, così umiliato e sfiduciato a furor di popolo ma sopravvissuto in prorogatio per mano dei ex machina, si compiano soltanto le attività strettamente urgenti ed ordinarie, senza ritorsioni, rappresaglie, ostruzionismi, rivincite? Non dimentichiamo che anche il Parlamento, illegittimamente eletto, in carica era stato legittimato solo per assicurare la continuità delle delle istituzioni (v. Sentenza della Consulta del 2014) e invece, manovrato dal Governo, è andato ben oltre e ha finito per mettere le mani persino sulla Costituzione.
Difficile immaginare buoni sentimenti di protezione da parte di qualcuno al quale hai appena morso la mano a sangue e che, invece, pretendeva che tu stessi fermo, buono buono, a farti sodomizzare.
E’ fin troppo chiaro che al referendum popolare solo in pochissimi hanno voluto bocciare le numerose norme della revisione Costituzionale: quanti pensate le abbiano almeno lette? Quanti ne abbiano compreso la effettiva portata giuridica e politica?Tutti gli altri, una valanga di gente, scrivendo NO, hanno voluto bocciare un esecutivo: per i suoi metodi arroganti e per le irrisolte e, forse, nemmeno seriamente affrontate, gravissime problematiche sociali. Le quali si aggravano giorno per giorno e dilagano portando il Paese nel degrado profondo e diffuso; a cominciare da quella in atto dell’ invasione organizzata a domicilio e verso il nostro territorio dalle flotte europee e da una ormai impossibile accoglienza, indecentemente lasciata nelle mani di privati e spregiudicati speculatori protetti dai funzionari statali, a seguire quella dell’ abbandono e accantonamento degli italiani ormai subordinati a chiunque venga qui a delinquere impunito; a quella della mancanza di sicurezza – nei luoghi pubblici e in casa – lasciata alla merce’ di una crescente violenza crudele e mortale, e senza possibilità di difesa, restando la pena solo a carico di chi osa difendersi e il risarcimento danni solo a favore dei criminali aggressori e loro famiglie. E poi tasse, balzelli e chiacchiere piacione e minacciose.
Immaginate come esulterebbe tronfio l’esecutivo se fosse prevalso il SI, e come lo sbandiererebbe quale diploma di apprezzamento per il suo comportamento, e come si sentirebbe autorizzato a spingersi ancora più avanti su queste strade illiberali e letali per gli italiani.
Che cosa ci si può aspettare da un governo che sa di essere stato dichiaratamente rifiutato dal popolo, e che sa di poter restare in carica ancora per pochi giorni, ma sine die e senza responsabilità politiche? Le dimissioni o sono rapide (come in questo caso ha fatto correttamente il Premier, sembra) e allora altrettanto rapide deve esserne l’ accettazione, per fugare ogni sospetto di possibili colpi di coda: qui non si tratta di una semplice mancanza di fiducia parlamentare, ma di estesa sfiducia popolare di gente esasperata, che si sente vessata, umiliata, degradata. Altro che populismo. O sono dimissioni a cazzo.
Se, nei diversi ministeri,(o nello stesso Parlamento) nei prossimi giorni di prorogatio avremo una valanga di provvedimenti ‘particolari’ e costosi (v.si promozioni, avanzamenti, leggine, assunzioni, autorizzazioni, finanziamenti, banche, cooperative, etc.), ostruzionismo, boicottaggi, rinvii tattici, sarà cosa prevedibilissima, clientelare, mafiosa, per ricompensare qualcuno e/o per portare in dote e candidarsi ad altri futuri progetti. Cose da prenderne nota e datare accuratamente. Teniamoli sotto strettissima osservazione ‘sti signori.
Troveranno il pretesto per restare ancora a lungo o creeranno una bella eredità passiva da lasciare a chi verrà e si troverà davanti al fatto compiuto, ai diritti acquisiti, allo sfacelo consolidato, terra bruciata. Così impara ‘sta bestia di popolo: tra matt e matt non si scherza. Il popolo dimentica facilmente, ci contano, e le dimissioni congelate possono essere ritirate. Quanto a senso morale e dignità siamo ai verbi difettivi, l’ abbiamo già visto di che cosa sono capaci.
Siamo in un campo minato. E allora? Via dai coglioni, subito! Un giorno in più può essere già troppo tardi.

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Una risposta a Note a margine n. 471

  1. Manfredo ha detto:

    E’ pur vero che lasciare subito potrebbe portare a prevedibili danni per il Paese: ma i danni che potrebbero fare restando ancora al governo potrebbero essere molto più gravi; ce l’ hanno a morte con la gente che ha bloccato il loro progetto di comando e non si farebbero scrupoli di alcun genere. Si stanno accorgendo anche nel loro stesso partito di che pasta sono fatti, altro che democrazia!

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