SARO’ VOLGARE P.S.
Se difendere la propria esistenza, la propria integrità fisica e morale, gli spazi vitali, la propria sicurezza, la propria identità culturale, le regole di vita raggiunte dopo secoli di civiltà, volete chiamarlo razzismo, o.k. accomodatevi pure, voi e i vostri cosiddetti mediatori culturali che, aggressivi e arroganti come sono, non mediano un paio di palle, anzi acuiscono le tensioni. Non me ne può fregare di meno.
Sbagliate di grosso se v’ illudete di impressionarmi con le parole, se pensate di suggestionarmi, di crearmi imbarazzo, avete sbagliate indirizzo. Raccontatela ad un altro. E’ inutile che strabuzziate gli occhi, che gracchiate gridando allo scandalo: non mi suggestionate, non m’ impressionate, non intaccate la mia coscienza; con questa me la vedo io; anzi, mi evidenziate ancora di più che il pericolo viene anche da voi coglioni che ci provate. E da voi altri smutandati che sommessamente vi scusate a priori, voi che temete di poter sembrare e che, pertanto, ogni volta che parlate per affrontare il problema, vi sentite obbligati a recitare la formula di rito: “premetto che non sono razzista…” , voi che, alla fine siete i partner ideali degli invasori di campo e dell’ affarismo di carne umana che ha preso il sopravvento con l’assist del burocrate demenziale e di governanti andati nel pallone. Siete solo delle pernacchie abortite.
Non ho niente di cui giustificarmi, niente da premettere: pensate (se ne siete capaci) ciò che volete o ciò che dovete. Non sono nato servo né ho la vocazione del martire, non voglio suscitare commiserazione affinché mi venga restituita almeno un po’ della mia dignità sottrattami anche per via dei vostri arrendevoli lamenti frignoni, sterili, accattoni e questuanti.
E non sono nemmeno predestinato a integrarmi senza libera scelta solo per volontà di qualche testa di minchia, e qui la cito al femminile per un giro gratis di soddisfazione lessicorgasmica delle neolinguiste, casalingue o poltroniste.
Non devo spiegare niente a nessuno. Ognuno fa le sue scelte, per tentare di andare invadendo o per tentare di restare resistendo. Non devo renderne conto.
Razzista o no, io sono io, e voi, per come vi vedo e vi sento, non siete un cazzo. Anzi, nemmeno questo. Che, nel suo genere, è cosa seria.
Volgare?! io avrei fatto di meglio. Questa è roba da Cambridge. Io conosco due o tre parole…
Caro Prof, concordo con Fernet, sono incazzista anche io, anzi, in questo caso addirittura rabbioso. A forza di calarci le brache con chiunque ci schiavizzeranno moto presto. E’ da sperare solo in un nuovo governo che ci ridia sicurezza e dignità. La vedo molto dura. Ma dovremo almeno provarci.
Premetto che non sono razzista; ma incazzista, ebbene, sì e molto. Pare che ci requisiranno case e alberghi subito dopo il referendum. I contenti di questo governo avranno un altro motivo per dire SI?
Caro Prof., la sua dignità è davvero grande, e così anche il suo disprezzo verso i soggetti che ha delineato così bene. Ammirevole