HARRY JAMES
Non posso ancora conoscere in anticipo che cosa farà il neoeletto Presidente degli USA. Ho visto, però, nei giorni che hanno preceduto l’ evento, le immagini che hanno scelto per mandare in tv e le parole che hanno scelto di riportare e commentare sulla nostra stampa. Ho udito quanto è passato sulle labbra dei nostrani guru dei poveri, scalcagnati indovini chi viene a cena, trasandati politologi da tre palle un soldo, cuochi e comici opinionisti, burlesche ospitate di viperrabondi alla spasso: insomma, quasi tutta la crème de la crème del superlativo webetismo dell’ italietta boldrinescamotagista, con la bocca a favor di camera e le dita in tasca per la ritualità apotropaica. Devono essere i flash della memoria che fanno quasi rivivere la storica discesa in campo dell’ intruso che fu e diverse altre analogie, a far torcere bocca e budella – non foss’ altro per lo smacco alle loro arroganti previsioni finite nella cacca – all’ intossicato ‘fuck off people’ che oggi, allo sbando intellettuale, cerca paravento e rifugio negli abbozzi di satira fine serie, al vignettismo sarcasmatico, alla barzelletteratura d’avanspettacolo di periferia.
Ne prendano atto; le cose non sono andate come volevano, ma come dovevano andare, dati i presupposti. Persino negli States la gente si è rotta i coglioni delle divinità castiche autoreferenziate. Una rottura già da tempo avvertita anche nel nostro Paese dove non se ne può più di essere coglionati dalle gole profonde, delle bocche aperte, dei sorrisetti di sufficienza, del dilatato autorefe/renzismo piazzista dai proclami urbi et orbi, e delle immunità amicali che glissano sull’ italica indigenza dilagante e dileggiata dal silenzio, dall’ incuria, dall’ indifferenza, dall’ incapacità, dallo stolido perseverare, nella indecente autodifesa di una politica fallimentare, concentrata solo sulla prossima battaglia referendaria, con l’assist di una chiesa sciagurata e con l’alleato sostegno businessociocoperativo che ha investito nella immigrazione e non intende cambiare il partnerato politico che gli assicura di perpetuare i lauti guadagni.
Rai3 ha scelto di riesumare ‘Quelli della notte’, ma né Frassica né Arbore se la sono sentita; e allora ci hanno sbolognato la Laurito su canale nazionale.
Mah. Che smacco papale e relativa tesi dell’ abbattimento delle mura. Altro che Gerico e le trombe demolitrici di Giosuè. Non lo vedo messo tanto bene, ‘sto signore.
Trump sarà pure un arcaismo di trumpet, tromba. Silenzio, on air: suona Harry James.
Ma per i nostri trombati, quelli che l’ hanno preso come una ‘trampata‘ in faccia, non cambia molto. Loro lo sanno che noi sappiamo che loro sanno; non si agitino molto. In medio stat virus. E’ la dura legge del Menga. E non aggiungo altro.
Preti, cooperative e politici: che bella compagnia! I primi possiamo ignorarli, le seconde possiamo eliminarle, ma dobbiamo prima cambiare i politici. Che aspettiamo?