MALA FIDES
Dice, Dio non è cattolico. OK. Dice, oh cazzo, ma allora se Dio non è cattolico, chi viene ad essere? E, soprattutto, lui che pontifica, allora, che cazzo è? Dice: scusa, ma cattolico non voleva dire universale? Io così sapevo. Allora, che vuole e che è venuto a fare; perché ha accettato di essere eletto Papa se aveva ed ha questa bella riserva mentale. Che non è cosa ‘e niente. A casa mia questa si chiama malafede; ab initio o superveniens, chissenefrega. In ogni caso nocet, e, comunque, fa sempre ‘na brutta impressione.
Dice, ma il Papa è infallibile, non sbaglia un colpo. Dice, ma anche nello sparo di cazzate? Non so lui e i suoi manutengoli a che scisma stanno lavorando, parla in nome di Dio o a nome proprio? Che-Fidel si nasce e non si diventa da Papa. Dice va be’, ma un taroccomic può sempre sfuggire.
Dice, fosse ‘na fazione della nuova Sendero Luminoso esportata in Italia? Mo’ ci dobbiamo preoccupare pure di questo oltre che degli attacchi dell’ invasione e della revisione incostituzionale?
Dice, va be’, ma devi pure ammettere che ci ha una certa età. Dice, va be’, diamogli l’ attenuante della senescenza; ma noi che male ci abbiamo fatto a questo signore, venuto proprio qua nel nome del Signore, da terre lontane ma non abbastanza, o no? Che là per l’ accoglienza no limits c’ era un sacco di spazio e qua invece è finito pure per i posti in piedi? Dice, ma, per la precisione, lui è il rappresentate del Signore, in terra/a terra, falsus procurator, dicono a giurisprudenza, un tarocco. Lo dice lui, ma chi cazzo ‘o canosce veramente, dicono al mercato; non vi dico la faccia un po’ così o quasi delle ultrà bizzoche, le ultime giapponesi rimaste a difendere a colpi di rosario un impero ormai sommerso dalla cacca vaticana. Soffrono in silenzio, semper fideles. Ite, missa est. Ite, ite, iatevinne!
Dice, Dio non è cattolico. Dice, ma chi t’ ha fatto ‘st’ ambasciata? Dice, ma Dio mica va a messa la domenica, non prega, non si fa il segno della croce, non si confessa, non santifica le feste…Dice, ma Dio non ci ha bisogno di fare il bravo, non deve rendere conto a nessuno, le regole le ha fatte lui scritte laser su pietra per interposta persona, roba scelta, di prim’ ordine, bianco e nero, e porporato…Dice, ma ha fatto pure ammuina e jacuvella della Madonna per mandare quel povero figlio a salvarci, e meno male che gli era figlio prediletto e gli ha fatto passare tutto quel po’ po’ di calvario. Per non dire della mamma addolorata a sangue. Dice, ma dopo tutto, visti i risultati, non tanto si capisce da che cosa siamo stati salvati…
Dice, vuoi sentire? ma veramente a me ‘sta religione di Don Ciccio pampero mi pare proprio roba cinese.
Altro che capo spirituale; un capo spiritoso. Pigliamola a ridere.
Magari, una volta o l’ altra, si trova a passare un Angelo e dice amen in diretta dalla finestra, chiama la squadra e seduta stante se la porta nella pampa argentina, come fu per la casa della Madonna. E torna a casalessi. E allora so’ cazzi sua…
E non dico altro.
Caro Prof. ma che pagliacciata! E quanto danno sta facendo all’ Italia questo maxiprete dei miei stivali!
Michele il povero don Ciccio non lavora da anni perché il suo paese fu distrutto dal terremoto dell’Irpinia del 1980 med da allora senza parroccia senza libri
Caro Shlomo, il ricordo di Helena è sempre qui in queste pagine. Cerco invano uno dei suoi bellissimi scritti. Dopo tanti anni mi manca assai, Spero che continuerai tu a scrivere qualcosa, liberamente, qualunque cosa. A presto.
E sì, caro prof., non c’ è più religione!