Note a margine n. 443

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TAGLIE CONFORMATE E PENSIERI DROP 4, 2, 0


Salvi i casi patologici di dismorfofobia che costringe a lunghe soste allo specchio, massacranti epilazioni, assorte sedute (ma anche in piedi o sdraiati) in palestre superattrezzate, vaselinaggi snellenti corporali, e scelte d’abbiglio sottomisura o a pelle stile wurstel su mutanda a scomparsa di filo intergluteale, sopravvive una schiera – davvero sparuta – che preferisce un abito per starci comodo. Una taglia conformata denota il brillante superamento dell’ansia da prestazione (farsi vedere dalla gente e apparire figo), l’angoscia narcisista del “sembrare male” che affligge trasversalmente generi ed età (cominciando da quella delle mamme ossesse barbycultrici). Impera la grottesca confusione tra la discreta eleganza e la tirannia della moda-tendenza: caotica, stragista, criminogena. E veniamo al pensiero conformato, drop 4, 2, 0. Ancor prima di perdere definitivamente le physique du rôle che mi dava chance ormai alla memoria, ho optato per un guardaroba di pensieri comodi per potermici muovere a mio agio; forse è anche per questo che riconosco i sintomi del pensiero-manichino non appena ne intravedo un portatore, anche sano, se possibile l’ ossimoro. Disinvolto, arrogante, sussiegoso o civettuolo, in genere nasconde il tipo ‘a prescindere’. Libero pure lui, certo, magari di andare a piede libero atteggiandosi in loden sotto la faccia civica di boriskarlof bocconiano; ma anche liberatorio; e sì: perché se può andarsene in giro uno così senza farsi problemi – anzi, trascinandosi l’ingombro di un superego da leggenda – che vuoi che se ne fottano della gente quelli della pancetta, delle calvizie, delle maniglie di quello che fu amore, delle spalle cadenti a favore di forfora, di un paio di protesi dentali bisognose di riassetto, di lenti da rimettere in asse, di un fastidioso e imbarazzante meteorismo, o del rutto d’ordinanza a tradimento? Il vero problema è che i pensiero-manichini sono una consorteria, si conoscono tra loro e all’occorrenza, in 24h, appena convocato uno, questi sa anche formare come una comitiva un granitico governo choosy. Mentre noi del pensiero comodo e spazioso, ci ignoriamo e, se ci incontriamo, subito siamo capaci di litigare a sangue come vuole il destino inesorabile di una coppia di integralisti liberali-liberisti-libertari che, date le premesse, sono già uno in esubero

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7 risposte a Note a margine n. 443

  1. helena ha detto:

    Come corrono i giorni; sembrano darsela a gambe levate, scappare via all’impazzata dove capita capita cercando l’oasi di una fontanella che non c’e’; e allora neanche il becco ci possono mettere e rimangono a lingua asciutta e col pensiero rinseccolito. Io li capisco quando, senza altre poossibilita’ di sopravvivenza, se ne volano in confusione mentale verso le parole consolatorie, e non le note, di un musicista che se li coccola tra le braccia ormai rigide, fredde come acqua di fontanella; ne’ in tedesco ne’ in italiano, esse scorrevano cosi, e senza accento:
    ” Voudrais-tu savourer le miel sans souffrir des piqures de l’abeille? Desererais-tu te parer des couronnes de la victoire sans affronter le danger de la bataille?
    Le plongeur pourra-t-il ramener la perle du fond de la mer si la terreur du cocrodile le retient sur la rive? Ainsi, ose! ce que Dieu t’a reserve’, personne ne te le ravira’. Mais il te l’a reserve’ a’ toi, homme courageux “.
    —–da Carnets intimes 1812-1818
    Ludwig von Beethoven (Bonn 1770–Wienna 1826)

  2. Stefano ha detto:

    Desolatamente vera la riflessione su certo fanatismo liberaloide improntato all’ individualismo più accentuato: è la parte debole del liberalismo, oltre che del liberismo e del libertarismo. Stefano

  3. Benedicta ha detto:

    Non posso non invidiarle la capacità di autocontrollo, caro professore; io, non riesco a darmi una calmata. Le cose che accadono sono terribili ed in Italia anche fuori da ogni minima logica, considerate in particolar modo quelle gestite da chi, invece, dovrebbe tutelare la nostra vita con meno autoritarismo e più autorevolezza-saggezza. Ma in che mani siamo finiti?! Ciao.

  4. Frida ha detto:

    Anche sotto l’ ombrellone, al caldo e vista di uno splendido mare…sono parole da leggersi e commentare con chi capita…Ciao prof

  5. Margot ha detto:

    Sempre up date caro prof. Michele. OK, ok, ok. un abbraccio, Margot

  6. Jeep ha detto:

    Professore, non la leggevamo da un bel po’; pensavamo che fosse in vacanza. Ma eccoLa qui tra noi di nuovo. E’ valsa la pena aspettarla. A nome del gruppo lettori che mi ha scelto come portavoce, un bel bravo e grazie. A presto

  7. Zanoids 1980 ha detto:

    Caro Prof.
    questo sì è scrivere pensando di parlare. Brillante come il solito, intrigante, godibile a tutto tondo. E, per quello che può contare, anche condivisibile. Bravo. Ciao

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