Note a margine n. 430

fiat

SI FACCIA LUCE

Una lettera al direttore di un quotidiano. Un lettore cattolico racconta di avere avuto lo “schiribizzo” di prendere la comunione dopo circa undici anni. Ma la confessione tentata la notte di Natale nella Chiesa di S.Nicola in Bari, non funziona; il prete gli nega l’ assoluzione perché il pentito non è abbastanza pentito; da divorziato e risposato: dovresti prima abbandonare la seconda moglie (concubina per la Chiesa) e famiglia, e riprendere la prima moglie che, magari, non lo rivuole e s’è fatta un’altra vita. Commenti a gogò e a iosa i richiami alle parole di Francesco che predica diversamente la misericordia, secondo quello che hanno capito i fedeli, naturalmente, nel loro piccolo.
Ed ecco che, a distanza di pochissimi giorni, sullo stesso quotidiano appare – ad adiuvandum del severo confessore della Chiesa San Nicola, Bari – una studiatissima intervista ad un Don Bux, prete prof. locale notabile consolidatissimo per la lunga carriera, (tra l’altro nominato “ Consultore della Congregazione per Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti”), che, sberleffando la parola “schiribizzo” usata dal peccatore protagonista di questa vicenda che puzza di integralismo, sostiene che, in pratica, noi non capiamo niente, che la dottrina “è parola di Dio” (ma che la conoscono e la raccontano loro che stanno “dalla parte Gesù Cristo”), la parola del Papa viene dopo. Che il confessore ha fatto bene. Una lezione fatta di arzigogoli e tecnicismi: insomma, in breve, bisogna studiarle le cose di Dio per essere credenti doc. Insomma una religione elitaria. Poveracci gli analfabeti che non hanno studiato, non sanno e, dunque non possono credere comme il faut. La vera fede è cosa loro. Dei preti. Gesù parlava a folle di teologi, teosofi, filosofi, letterati, filologi. La Chiesa, poi, ha ‘interpretato’ e ‘spiegato’ al popolo. OK?
Fatico a pensare che il prete prof. Bux parli seriamente come portavoce della Chiesa e “dalla parte di Gesù Cristo”; ma se lo pensa lui, è un suo serio problema e dei credenti che resistono ad oltranza, malgrado tutto.
Nel mio piccolo io ritengo che la dottrina, malgrado il becerume di contrari capziosi arzigogoli gesuitici, non sia “Parola di Dio”, ma “è teoria costruita (e modificata) dagli uomini”; non risulta, infatti, un’altra doc, autentica, che sia stata scritta o dettata dal fondatore.
Le cronache sono stracolme di anarcoidi preti-imam che identificano disinvoltamente col verbo divino i propri ‘schiribizzi‘, con l’ effetto di disorientare persino le fedi più solide e alimentare il fenomeno di apostasie e trasmigrazioni. Sotto i colpi di fila di questi ‘fuochi amici’ che discreditano persino il messaggio del Papa – già oggetto di segrete e intriganti opposizioni nella sua stessa casa da parte di correnti di potere – si intravede un serio pericolo di ulteriore sgretolamento dell’ unità ecclesiale cattolica. Nel mio piccolo, mi sono già sottratto da tempo da questo giogo-gioco del credete ma non cercate di pensare; non vi spetta. Mi veniva il mal di testa. Qualcuno di questi preti indispettiti ignora il canone 1466 del Catechismo della Chiesa Cattolica:“Il confessore non è il padrone, ma il servitore del perdono di Dio. Il ministro di questo sacramento deve unirsi all’intenzione e alla carità di Cristo. Deve avere una provata conoscenza del comportamento cristiano, l’esperienza delle realtà umane, il rispetto e la delicatezza nei confronti di colui che è caduto; deve amare la verità, essere fedele al Magistero della Chiesa e condurre con pazienza il penitente verso la guarigione e la piena maturità. Deve pregare e fare penitenza per lui, affidandolo alla misericordia del Signore”
Per non dire della reiterata, diffusa, vergognosa e complice tolleranza – da parte di una militanza che, invece, è parolaia, intollerante e integralista verso i fedeli – verso gli ‘addetti ai lavori’ e certe ben note loro indecenze e abiezioni. Ed io credo che un vero pentito, agli occhi di Dio, sia molto più nobile di aristocratici ipocriti e farisaici in vena di accaparramento politico e di gestione di potere temporale tipo misterica “…cosa bianca all’ orizzonte”. Sempre che ci sia davvero qualcosa di cui pentirsi.Deus lo volt? Si faccia luce. Fiat Lux, no Fiat Bux.

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3 risposte a Note a margine n. 430

  1. Euterpe ha detto:

    Ci troviamo in una condizione di totale confusione mentale, viviamo in uno stato di sospensione in cui imperversano i vari bux e controbux, mentre la lux diventa sempre più un tenue lumicino vicino a spegnersi.

  2. helena ha detto:

    …(e adesso ancora peggio che’ ho toccato un tasto sbagliato e a mala pena riesco a rimediare all’inconveniente.)
    …di Rai o Mediaset Italia, noto che la gente e’ davvero molto confusa e si comporta di conseguenza, confondendo casa e chiesa; eppure c’e’ la guida del Papa che a quanto pare porta alla sbando preti e fedeli. Ci vuole ben altro per non far confondere la Lux con il Bux.
    Cerchero’ di fare meglio la prossima volta. Prometto.

  3. helena ha detto:

    In una radio locale italiana alla quale ogni tanto mi collego piu’ che altro per ascoltare come parlano l’italiano quelle persone che non commpaiono nei programmi di Rai o

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