MIMOSANDO…
8 marzo, auguri a tutti i bisognosi che celebrano la festa della donna; auguri che la smettano col carrozzone in maschera gialla d’ ipocrisia più che di mimose, auguri che capiscano che è bastata la bella pensata delle quote rosa a svilire il valore e l’ importanza del ruolo della donna nella società. Auguri a quella massa di patetiche esemplari al femminile che, a partire dai modelli delle più retrive e resistenti, ambiscono a vacue declinazioni al femminile del lessico e impongono stupidamente una nuova lingua edittale, così remando contro il serio e consapevole riconoscimento della donna, concreto, naturale, senza necessità di protesi di sostegno delle forzature normative, di zone di riserva come si fa per i portatori di handicap, orfani di guerra, categorie svantaggiate. Auguri che la smettano di pensare che gli uomini debbano dare affinché le donne possano avere.
Una infiorescenza gialla,come chicchi di bambagia, dal colore e dal profumo intenso pour femme di facile conquista, senza tante storie gliela passi sopra le labbra nei pressi delle sensibili narici e lei cade inevitabilmente a terra stordita dall’ offerta straordinaria, cosi’ diversa da quella speciale che quasi giornalmente le tocca spingere con il carrello verso la cassa del supermarket.
Io il mio profumo me lo porto addosso, si sente si e no, a seconda di come mi muovo, ha una fragranza percepita da donne e da uomini fatti di testa e di cuore, ha note floreali di bianco-gardenia, di gelsomino, e di giglio della valle. una fragranza fiorita, una miscela fiorita ma con sentore di sabbia, di cuoio e di legno di cedro. E’ un profumo che me lo sono conquistato un po’ a fatica, e ne sono un po’ gelosa.
La mimosa la lascio sugli alberi, quei pochi giorni della sua breve vita, all’aria aperta, a sventolare foglie e chicchi gialli per dare sollievo ai passanti.
Bravo Prof. e non dimentichiamoci che l’ 8 marzo è la giornata delle donne, non la festa, come comunemente dicono gli stupidi. Ciao
Egregio Professore, impossibile non condividere le sue brevi ma centratissime considerazioni, specialmente quando le riferisce alle donne ossessionate dalla ‘declinazione di genere’ che si/ci coprono di ridicolo marciando all’ arrembaggio della lingua italiana. Da donna, io sconfesso esplicitamente queste vacuità da mercatino delle pulci. Cordiali saluti.
Caro Prof., poche ma mirabilissime parole; ecco, ci si commuove. Grazie per aver detto in così poche osservazioni tutto ciò che i più non capiscono ancora. Donne comprese.