BATTIAMO LE MANI
Nuovo Presidente della Repubblica;cosa fatta capo ha.Cerco di non pensarci,basta con l’autolesionismo: tento di smettere,nuoce gravemente alla salute.Poi leggo noticine sull’ex ministro della difesa,la quisquilia dell’uranio impoverito, dei nostri giovani militari sofferenti perché condannati colpiti dalla leucemia,in via di morte o già defunti, all’ indifferenza anche alle domande respinte al mittente,alle famiglie colpite. E m’incazzo di brutto. Difficile sfuggire a questa reazione naturale di noi poveri uomini, sottospecie umana di una razza di privilegiati da terzo mondo.
Cosa fatta capo ha. Ma non riesco ad aspettarmi nulla di buono,scusate, non ci riesco;mi manca l’ ottimismo giusto.
Ma poi penso anche alle alternative che ci erano state prospettate,scansate fortunosamente,nomi da paura:e quasi mi passa questo sentimento indefinibile tra rabbia, rancore, delusione, dispiacere, rassegnazione. Quasi quasi riprendo a credere nella Provvidenza che dicono sappia essere divina quando vuole. Ma sempre a modo suo.
Vanno così le cose per gli italiani; altro che popolo eletto; un popolo di eletti. La forza del destino, una sorte marcata a fuoco per imperdonabili peccati commessi.
Sogno di rinascere immemore e apolide,magari zingaro,di nascere nella remota Nuova Zelanda;ma anche là la sofferenza del ricordo di questa Italia saccheggiata e dileggiata sarebbe lacerante; saccheggio e dileggio di cultura, di civiltà, di solidarietà, di ordine, di vivere civile, di speranze, di vera libertà. E allora, il clou è il sogno di non essere mai nato.
Battiamo le mani, arriva il Direttore.