PAESE MIO CHE STAI SULLA COLLINA DISTESO COME UN VECCHIO ADDORMENTATO
Interessanti riflessioni di Alberoni su il Giornale di oggi 8 settembre, ricorrenza fatidica per l’ impresa armistante badogliana del ’43 che fece incazzare assai i tedeschi nostri alleati sino al giorno prima. Con le note conseguenze. Drammatiche per la popolazione indifesa. Le mazzate riservate sempre al cane magro. Sostiene Alberoni: “Il buonismo fa male ai più deboli”. E spiega partendo dalla eccessiva tolleranza dell’ illecito che trova le anime belle della comprensione.
Io voglio guardarlo dall’ altro lato questo nostro Paese.
L’ Italia? Io ci vedo un Paese essenzialmente intollerante. Delle regole, delle buone maniere, delle tradizioni culturali, della scuola. Hanno un peso insostenibile da parte di un popolo miscredente della rettitudine e miscreduto da tre temibili avversari: il prossimo tuo, la burocrazia e buona parte della magistratura. Il primo è o viene considerato un impostore, un mancatore di parola, un inaffidabile socio, un concorrente sleale, un censore dilettante ma incontenibile, un approssimativo, un invidioso/geloso sputtanatore, un vile recriminatore, un astenuto o fissovotante da sempre, un amico degli amici, un testimone che non c’ era e se c’ era dormiva, quello delle dritte, il furbetto, uno che fuori di casa mia il diluvio; spesso anche un abusivo consapevole o retroattivo. Certamente ho elencato per difetto. Troppo lungo studiarne qui le cause antropologiche. La burocrazia, obesa e circolaridipendente, zoccolo duro ad ogni legge di riforma, territorio riservato ai travettisti e ai fancazzisti poltronisti, quella che occorre averci un amico, quelli che “ci vuole una istanza scritta”, quelli che “non sono autorizzato”, quelli che “non tocca me”, per finire ai “è fuori stanza” e, se invece è dentro, ci ha da parlare al telefono. E’ una tipa che si è fatta da sola, e anche se è grande, si fa ancora da sola. Inespugnabile: arma preferita: la circolare. La magistratura – e specifichiamo subito, una parte – che omologa, legittima, moraleggia in tutto, dal pensiero, alla parola, alla scopata coniugale o convivente, figli in prova o in provetta: arma preferita: la interpretazione. Tende ad identificarsi con la giustizia: e questo le nuoce gravemente alla salute. E, di rimbalzo, su quella dei cittadini. L’ altra parte, è come Dio: c’ è. Il buonista è un trasversale, purché, beninteso, non tocchi lui; in genere, cretino, perché prima o poi tutto tocca pure lui.
La politica? E che c’ entra, quella è per ridere. Da non dimenticare quelli seduti sullo scranno: il meglio per dare il massimo di sé, anche nel lessico italiano. Secondo loro.
Ottima ed interessante analisi Prof. Lamacchia, come sempre le Sue osservazioni sono calzanti e concrete. Condivisibili al 100%. Bravo. Un abbraccio
In effetti, caro prof. la gente di questa nostra Italia sta diventando sempre più rozza; la buona educazione e le buone maniere sono state squalificate e degradate a stupidità formali. Eppure, questa è gente che passa il più del tempo ad occuparsi della propria apparenza: palestre, visagiste, estetiste, abbigliamento, parrucchiere e specchio, specchio a volontà a denotare la vacuità di cervello. Se curasse i modi di porsi e di parlare con altrettanta cura! Si è buoni e comprensivi con chi si presenta bene o ha delle credenziali di appartenenza a categorie protette, dalla legge o dal pensiero alla moda. Stiamo messi male veramente! Il buon senso è finito. Cafoni e zotici la fanno da padrona con la complicità idiota dei buonisti.
Bravo Prof. e bravo Zanoids: le coglionesse…quando si dice l’ utilità dei neologismi! Io ne conosco un paio, coglionsse di scranno….che roba ragazzi!
Bravo Prof!!!. Eccezionale poi il riferimento alle coglionesse sullo scranno!