MARIONETTE
Stento a credere che nell’ ambito della Corte Costituzionale – che da tempo ha rivelato la sua politicità, per modo di costituzione e per attività – manchi almeno un membro che abbia ancora ben in vista i limiti del proprio compito, ed i concreti pericoli connessi al loro superamento: primo tra tutti l’ annichilimento del potere legislativo, e via via, l’ incertezza delle leggi, l’ azzeramento della suddivisione ponderata dei poteri cui era improntata la nostra Costituzione, e, a latere, la confezione giudiziaria della morale, cioè, non più la indicazione della legittimità costituzionale, ma principi etici destinati a incidere profondamente e conculcare la coscienza popolare radicata alla nostra tradizione culturale. Principi in cui bisogna credere per sentenza e che non si possono nemmeno mettere più in discussione. E non dimentichiamo che le Corti Costituzionali dei diversi Paesi UE stanno volontariamente concordando un pensiero unico, un unico indirizzo “morale”, appiattendo e cancellando ogni differenza, espressione di libertà di coscienza delle diverse società e dei diversi individui. Io non so se e quanto siano consapevoli delle conseguenze di questa avocazione a sé della centralità della vita della società, né se e quanti, tranne i pochi soggetti interessati personalmente a certe “interpretazioni” della Costituzione, si rendano conto di prospettive che ci vedranno automi, robot, marionette, macchinette con coscienze programmate ad hoc. In questo ultimi anni il crescendo è andato sempre più accentuandosi. Di questo passo, ne vedremo delle belle. Siamo solo all’ inizio. Ogni individuo assennato e difensore della libertà dovrebbe capire che certi asserti sono esattamente la sua rovina, senza ritorno. Non abbandoniamo la nostra vita in queste mani. Barrichiamo le nostre coscienze, rifiutiamo di sniffare queste polverine che ci offrono.