Note a margine n. 367

calci in culo

 

LA PACCHIA E’ FINITA, ANDATEVENE IN PACE (prima che vi mandiamo noi )

Mi sforzo a fantasie; eppure non credo che Giuda, se non avesse chiuso definitivamente la sua vita ad horas, avrebbe avuto la faccia di culo di ricandidarsi nel gruppo apostoli e &, anche se il paragone è deboluccio, mancando, in quel caso, l’ elemento elettore da piglià pu culo. Certo, Giuda è un vero fuoriserie, unico e inarrivabile per destinazione; gli altri, per quanto si sforzino, al confronto non possono che restare secondi. Nella graduatoria dei traditori, intendo; tuttavia non è detto che non possano primeggiare là dove, invece, Giuda si ritirò in buon ordine: il facciaculismo. Giuda non ne ebbe la faccia. E invece oggi, vediamo che in politica s’avanzano zoombi che credevamo sepolti di terra e di vergogna. Tipi che avevano ereditato solide e pregevoli tradizioni, il senso dell’ onore prima di tutto, fortune cadute sulle spalle tramite danti causa di vaglia, che, poi, proprio dell’ onore hanno fatto carta straccia, ingannando tutti e nei modi peggiori. Elettori e benefattori cui dovevano gratitudine per il salvataggio e ogni altro/alto successo politico, dopo che erano stati relegati fuori da ogni gioco politico e stavano morendo di inedia, abiti a doppiopetto stivati nel museo degli orrori e degli errori rosicati dalle tarme, nemmeno buoni per il macero.

Che ti puoi aspettare da tipi così? Certamente nulla di buono, di umanamente accettabile: l’ odierno tentativo del ritorno, l’ autoproposta di riciclo sono addirittura più osceni del pregresso tradimento, delle falsità dette, delle prese per il culo, delle promesse non mantenute, degli imbroglietti nascosti, assieme ad una vuotaggine incredibile, dietro una facciata di arroganza. Robaccia di bassa lega.

Tornino nel dimenticatoio queste nullità parassitarie e provino a vivere non contando nulla, anzi sollevando sentimenti avversi ora che hanno anche un altro preciso marchio di fabbrica, quello dei rinnegati. Si può anche cessare di essere fedeli ma non si può diventare ingrati. Vadano a raccogliere tempeste dove hanno seminato vento, e, se li incontrate per strada, non dategli la mano: ve la morderebbero avvelenandovi. Hanno sbagliato da vili; almeno, sappiano espiare da uomini.

La condanna passata in giudicato è da scontare nel girone dei dimenticati. Non ci provino nemmeno a prenderci nuovamente per i fondelli. C’ hanno di che campare bene; se si trovano in astinenza di potere sono cavoli loro: la pacchia è finita. Andatevene in pace.

 

 

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5 risposte a Note a margine n. 367

  1. helena ha detto:

    Non sempre a veder le stelle occorre volgere il viso verso l’alto…!,
    a volte basta volger lo sguardo allo specchietto retrovisore…, e prontamente parar le mani a scongiurare un cambio di marcia con fuga in avanti, tutto continui ad andar lontano, sempre piu’ lontano, a vivere il proprio tempo nel punto piu’ giusto, lasciando a noi di quel passaggio le tracce luminose per non ripeterne gli errori. Ogni anno mi arriva, inviato amorosamente da una premurosa sorella, il calendario della Cassa di Risparmio che non mi ricordo adesso come si chiama, lo appendo al muro a fianco al tavolo della cucina, mi piace tanto perche’ e’ semplice, essenziale, con tutti i santi e le sante feste in evidenza, comprese le ricorrenze civili da ricordare, ed anche il compleanno della repubblica, naturalmente: certi anni piove, certi altri c’e’ il sole o tira vento, ma io gli auguri glie li faccio lo stesso con i fiori che vedo per strada tra le siepi, poi, li spedisco con il pensiero.

  2. Jeep ha detto:

    Il 2 giugno fatidico è passato tra sfilate e cortei a basso costo,le frecce d’oro hanno volato grazie a sponsor privati, le facce di culo a presenziare e fingere interessamento, i culi esposti alle spiagge sul mare, le scampagnate, i due poveri marò italiani cui fu ordinato di tornare in India (dove si stuprano e uccidono le ragazzine e poi le impiccano) per farsi processare sono due anni e passa che attendono che i nostri governanti facciano qualcosa di serio per farli rimpatriare.
    Questo aborto di Europa ci sta ma non si capisce che ci sta a fare, come i nostri governanti che si scannano per andare a comandare per il bene del Paese e poi non governano nemmeno sta minkia, per il bene del Paese. Stanno preparando un valanga di tasse per affossare ancora di più l’ economia, e incoraggiare gli usurai e i suicidi, ormai giunti a quota ragguardevole, anche se non non hanno ancora equiparato i record dei nostri carcerati costretti in condizioni disumane. Compresa la metà che è in attesa di giudizio, la cui metà poi verrà assolta. E intanto sbarcano, sbarcano, sbarcano e si lamentano che le condizioni di accoglienza non sono gradite. Ai suoi confini terrestri e marini, invece, la Spagna spara. L’ Europa se ne fotte. In pochi mesi abbiamo già raggiunta la quota immigrati clandestini di tutto l’anno scorso..La soglia di povertà in Italia è ormai tornata ai tempi delle macerie di guerra, ma siccome sono italiani e non zingari né clandestini.nessuno li aiuta e si devono pagare tutto, comprese le tasse che non sono più tasse ma sono pizzo mafioso. In mancanza finisci sotto i ponti. Lo Stato non paga miliardi di debiti che deve alle aziende private da cui pretende però puntualità nei pagamenti delle imposte. Vorrei potermi svegliare e scoprire che è stato tutto un incubo.

  3. Martina ha detto:

    Caro Prof., mi sono appena svegliata e ho visto che fuori è la Festa della Repubblica. Me ne ero dimenticata; non credevo che questa nostra Repubblica così travagliata avesse ancora qualcosa da festeggiare. Festeggiamo i cittadini, gli italiani allora, e facciamogli tanti auguri di tutto cuore. Ne hanno tanto bisogno. Per un attimo solo dimentichiamo i traditori, le serpi in seno. Domani è un altro giorno!
    Rispondi

  4. Fabrizia ha detto:

    Certo ciarpame fa vergogna a tutto il genere umano. Fanno male i giornali a dargli spazio: fanno il loro gioco. Devono lasciarli immersi nel loro silenzio

  5. Stefano ha detto:

    E sì, Prof. c’ è da temere che la serie iniziata da Follini, proseguita da Pierfurb, che con Fini non finì, e poi da Alfaniello, prosegua. I voti ottenuti in nome di Berlusconi danno alla testa. Non è che ora sia il turno del Fitto? Boh!?

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