DOV’ E’ CHE SI FIRMA?
Se il pasciutello vice cancelliere e ministro delle Finanze Sigmar Gabriel dell’Spd, questo ennesimo esemplare della genìa nazista che si classifica secondo, dopo cotanta Merkel, anche nella gara della stupidità velleitaria, si permette di chiedere (a chi poi?) l’ espulsione di Forza Italia dal PPE, perché, a suo dire, gli elettori azzurri (li ha contati, intervistati e classificati uno per uno) sarebbero antieuropeisti, vuol dire che davvero in questo aborto di UE c’ è qualcosa di molto grave che non va e che esistono davvero motivi per uscirsene al più presto.
L’ intero Paese, intendo, e non a scelta di herr questosì-questono, specie dopo le stronzate deliranti di quell’ altra bella personcina di herr Martin Shultz che ha fatto la recente campagna elettorale chiedendo apertis verbis il voto ai suoi connazionali “se vogliono che la loro Germania continui a comandare l’Europa”. E che fece la parte dell’ offeso quando ben presto fu ben inquadrato da Berlusconi che pubblicamente lo kiamò kapò. Ke non vuol dire esattamente ‘kape di kazze’ kome dikono da noi, ma intende oltre.
Basterà questo ennesimo sputtanamento totale ad aprire gli occhietti dei kapatosta che si ostinano a voler salvare il bambino nato prematuro e storpissimo quando invece sarebbe meglio farne un altro?
Non credo. Ma spero almeno che tra le alte istituzioni italiane ci sia qualcuno che a questa gente glielo dica papale papale. Che è l’ ora che vadano afanculo. Una specie, rivista e corretta, dell’ “ora segnata dal destino”. Dov’ è che si firma?
Mi si passi il termine, ma lo sputtanamento non ha validi sinonimi. E i nostri eurobevitori di birra continuano a non smentirsi. A questo punto, ben vengano le incursioni dei grillini eletti al Parlamento Europeo. Ci sara da divertirsi? Lo spero davvero.