FRATELLI D’ ITALIA MA DI PADRE IGNOTO
Per servizio e ordine del Presidente femmina della Camera dei deputati, i commessi strappano di tutto dalle mani degli “onorevoli” – se così possiamo dire – a partire dai vari manifesti irriguardosi innalzati a mano, alle spigole brandite, alle catene ai polsi. Questione di regolamento, si dirà. Ieri, ho visto in tv una delle solite bagarre di protesta contro il Presidente femmina. E ho dovuto assistere alla scena impietosa di un commesso che, per servizio e ordine del Presidente quota rosa, strappava – malmenandola come uno straccio vecchio – con violenza la bandiera italiana dalle mani di un deputato che tentava di salvarla dalla confisca manu militari. Povera bandiera italiana; qualche merdaccia a livello di organo costituzionale – sempre se così possiamo dire – l’ avrà ritenuta “irriguardosa” o addirittura di disturbo all’ ordine della Camera. Avrei voluto bestemmiare di brutto e farmi sentire bene; però la tv trasmette ma non riceve. Allora ho dovuto nascondere due lacrime di rabbia rivoluzionaria: non ho l’ età giusta per poter prendere a calci nel culo ad uno ad uno questi infami papponi, affronto alla decenza, e correre io in aiuto alla nostra bandiera. Che Dio non li perdoni! Fratelli d’ Italia ma figli di padre ignoto.
Sensibilissimo e nobile di animo, elegante nel verso, non e’ certo facile rasserenare il Poeta che ormai so da tempo> Da lontano, con i piedi su altra terra, con la mente immersa in altri complessi e tanto diversi problemi, l’impresa e’ ancora piu’ difficile e delicata. Posso soltanto provare ad offrirgli una forse inutile rosa, ma tant’e’! e di piu’ non so fare. La bandiera non e’ un pezzo di stoffa, e non tutti gli uomini sanno sentirla l’abito della propria statura.
[…]
” cosi’ dentro una nuvola di fiori
che da le mani angeliche saliva
e ricadeva in giu’ dentro e di fori,
sovra candido vel cinta d’uliva
donna m’apparve, sotto verde manto
vestita di color di fiamma viva. ”
DANTE ALIGHIERI
Divina Commedia, Purgatorio, Canto XXX
Egr. Prof. sento nelle Sue accorate parole l’ eco di una grande tristezza oltre che di risentimento verso certa gente. Si faccia coraggio; forse migliorerà.