STRUMENTI A FIATO
La recente sortita della giovanissima Ministra Boschi che addebita tout court ai ‘professoroni’ il freno ultratrentennale alle riforme in Italia, potrebbe avere qualche fondamento se non peccasse di generalizzazione, vizietto invalidante degli indolenti del pensiero che trovano terreno fertile nelle nuove generazioni, degne figlie di premesse fattuali, in genere e per altri versi, altrettanto censurabili. Per la verità, ciò si riscontra anche nei vecchi, ma questi sono più giustificabili considerato il poco e prezioso tempo usufruibile, e considerato anche che, in genere nel loro caso non si tratta di indolenza, ma di stanchezza accumulata, ostativa di ulteriori sforzi particolari.
All’ arroganza dei professoroni fa riscontro la supponenza degli eredi, magari così giovani da non aver potuto che soltanto ascoltare i racconti, le interpretazioni ed i punti di vista soggettivi su quanto accadeva trentanni fa. Non posso fidarmi di una Ministra siffatta, che spaccia opinioni per fatti. Anche quando, magari, costei dice qualcosa di vero, non trovo condivisibile il metodo che esprime una inaccettabile superficialità assertiva, una rinuncia implicita alle singole verifiche ed una sbrigativa scorciatoia valutativa, di condanna o di accettazione, verso una categoria piuttosto che verso gli individui. Una ragazza che ha ancora tutto da dimostrare, compreso l’ essere diversa da coloro che critica o, almeno, non peggiore. La vita è una scuola fatta da chi insegna e da chi studia: il successo dei primi necessita anche dell’ impegno dei secondi. Credo poco in chi ostenta di “essersi fatto da sé”: almeno quanto a formazione culturale e di pensiero, volenti o nolenti, abbiamo avuto tutti dei maestri di riferimento. Quali siano quelli della giovanissima Ministra Boschi, professoroni tromboni o professorucoli trombette non è dato di sapere. Strumenti a fiato sprecato.
Questa inesperta dilettante del pensiero razionale sta facendo il pieno di tutte le attenzioni che i massmedia le stanno indirizzando in merito alla sua avvenenza. Fa la modesta ma sotto sotto si vede che è una donnetta sbagliata al posto sbagliato. E parla troppo e male. Speriamo che non ci sia nessuno a dare credito ai suoi sproloqui; qui si rischia una rottura politica per qualche ciancia detta a sproposito da una autoreferenziata che si è messa la divisa azzurra e non se la leva di dosso da un bel po’. La lava la notte?
Caro Prof. Lamacchia, devo riconoscerle una inusitata ponderatezza di giudizio nelle osservazioni sugli strumenti a fiato. Non si può negare che i cattedratici di casa nostra, – almeno quelli che tendono a mettersi in posizione di esibizione massmediale – in gran parte tendono a teorizzare troppo e non sembrano idonei per occuparsi concretamente dei problemi del Paese e soprattutto della gente che considerano semplicemente “dati”. I tentativi fatti sino ad oggi di portarli in politica sono stati disastrosi; i bisogni non si soddisfano con i teoremi. Eppure la giovanissima neoministra Boschi non può cavarsela credendo di autoreferenziarsi imputando un trentennio di responsabilità sapendone nulla o molto poco. Se questi sono i giovani che intendono sostituire gli anziani, non stiamo messi molto bene: le loro teorizzazioni assertive sono più pericolose delle teorie dei cattedratici. Ciao!
In effetti, la bella e giovane ministra dovrebbe ancora dimostrare tutto, a cominciare dalle sue critiche, fermo restando il noto “trombonismo” di molti professoroni chiacchieroni e teorici. Da qualcuno deve pure avere appreso la ragassa, per ora si nota solo la sua imprudenza nel ìdare giudizi su cose che ignora. Vedremo se saprà far meglio. Viste le premesse, ne dubito.