Note a margine n. 345

cambio programma

UN CAMBIO DI PROGRAMMA

A che ora è l’ inizio del mondo è lo stimolo dialogico di un Marcello Veneziani in vena. Da leggersi, rileggersi e lasciare in testa come un seme, chissà ne nasca una parvenza di ridimensionamento delle nostre convinzioni. Io penso ( per ora ) che l’infinitezza dell’ Universo sia così grande in consistenze quantitative e qualitative che ogni “scoperta” pare destinata ad essere superata dalla successiva, e così via. Inutile rammentare, in proposito, la “scoperta” copernicana e quella successiva galileiana che la sconvolse. Da inconsapevole, e considerato l’ immensamente piccolo in relazione all’ immensamente grande, oso cogliere una specie di impraticabilità del secondo da parte del primo, accostamenti talmente limitati che suggeriscono, più che scoperte del certo, ipotesi, teorie laddove la relativa sperimentazione è così approssimativa per difetto che le si possono accettare soltanto con beneficio del dubbio. Certi che prima o poi, altra scoperta/teoria le metterà in discussione, vuoi per evidenziarne la rozzezza vuoi per riconoscerne il pregio di un avvio prezioso per la ricerca. Scopriamo che i pianeti del nostro sistema sono ben più di quelli che avevamo scoperto e ritenuto per secoli, ridiscutiamo sulla esistenza dei buchi neri, della vita extraterrestre, ignoriamo ancora i cicli dei grandi numeri che vedono la terra scena di cataclismi e non riusciamo a fare un piccolo passo avanti nelle previsioni dei disastri e delle catastrofi, anche quelle talmente lente da essere impercettibili ma inarrestabili, in queste comprese i flagelli delle epidemie, delle siccità e delle carestie, e delle guerre di diverso genere e delle conflittualità che le causano. La morte naturale stessa resta un mistero, la si accetta.
E certamente dimentico ben altro. La vita: ci passiamo vicino, distratti o attenti; ma oltre la diversità di intenzioni e di impegno, la differenza è minima, come quella tra i grandi e i piccoli uomini. Per non dire della forza misteriosa che induce stupidi nani a giganteggiare accaparrandosi poteri.
A che ora inizia il mondo? Forse non comincerà nemmeno, ci sarà stato un cambio di programma.

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5 risposte a Note a margine n. 345

  1. Frida ha detto:

    Ciao mio caro Prof. del cuore. Perdonami se non mi sono fatta sentir per molto tempo. Ma io ti seguo anche se ho avuto molto da fare. Sei sempre perfetto! Un bacio!

  2. helena ha detto:

    Non saperne nulla, o quasi, di questa ultima scoperta, mi fa provare un pizzico di vergogna anche per acconsentire a lasciare un commento, ma l’articolo e’ tanto bello che non so fare a meno di ringraziare, malgrado i fondi del caffe’ lascino l’ amarino in bocca. Abbiamo fatto quasi l’abitudine ad apprendere che lassu’ le cose non sono come le sapevamo: l’accresciuto numero dei ricercatori e i telescopi sempre piu’ potenti, si sono fatti piu’ arditi e scrutano e frugano nell’Universo senza neanche chiedere permesso alle Stelle, cosi’ in cielo come in terra!
    Un susseguirsi di scoperte, quella che segue invalida la precedente, forse servira’ all’evoluzione del Tempo e dello Spazio e noi, poveracci, dobbiamo portare pazienza.

  3. Jeep ha detto:

    Proprio vero, Prof. condivido, Siamo ancora e saremo sempre ai piccolissimi passi, non sempre nella direzione giusta e con l’ aggravante della illusione, della presunzione di sapere. Ma forse è soltanto un disperato travisare..

  4. Aurora ha detto:

    Mi perdoni, Prof. ma scorgo un segno diverso dal mio consueto e vorrei capirne la ragione, se possibile, a meno che io non abbia sbagliato a digitare esattamente il mio indirizzo e.mail. Anzi, ora controllo un attimo. Fatto, avevo messo una t in più che non c’entrava. Sono morta di sonno e stonata.
    Scusi ancora. Ho corretto. Mi spiace. A presto

  5. Aurora ha detto:

    A volte, mi viene da pensare che il nome impostomi, Aurora, presagiva bene quelli che nella mia vita sarebbero stati i risvegli anticipati, l’ inizio delle giornate lunghissime a causa della insonnia che mi porto appresso non ricordo da quando. Eccomi qua, Prof.. ho appena letto le Sue due ultime note, apprezzabilissime oltre che gradevoli come sempre. Eppure, mi perdoni la confidenza, rilevo con un certo disagio un velo di malinconia, forse di tristezza che prima d’ ora, forse, mi era solo sfuggito. Spero di sbagliarmi alla grande. Voglio risentire tutta la Sua energia che mi dava la carica. Carissimo Professore, ciao. In alto il cuore!

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