Note a margine n. 337

NO GRAZIE

LA MIA LIBERA VITA

Prima del diritto alla libera circolazione c’è, per ordine naturale delle cose, il diritto alla libera vita, il diritto di conservarsela per chi già se l’ è guadagnato e di non vederselo strappato o oppresso da parte di nessuno. Chi vuol fare del bene lo faccia a spese sue. Quella libertà che è negata a gran parte dei cittadini degli Stati della UE per via delle vessazioni ragionieristiche e contabili cui sono sottoposti dallo stesso apparato europeo. Due pesi e due misure. Uno, inesorabile verso gli europei, l’ altro accogliente verso i non europei, ma con depauperamento dei primi. Ci si chiede perchè? Non credo per cattiveria; propendo per la coglioneria dei potenti responsabili che mirano ad avere europei misti con la cancellazione delle nazionalità, appiattiti in basso, tutti sudditi di uno due Stati membri egemoni. Grande illusione suicida. Non faranno in tempo a cantare vittoria: perchè allora sarà questa marea umana indistinta, plurirazziale, pluriculturale, incontrollabile che li cancellerà di forza. E non sarà possibile tornare indietro. E poi, ci si ricordi che il diritto alla libera circolazione è esclusa nella stragrande maggioranza degli Stati mondiali, da sempre e che la reciprocità è ancora minima. E chiediamocene le ragioni. I flussi migratori sono una emergenza che va subito regolamentata, contingentata con buon senso critico, specialmente se sono diretti verso Paesi privi delle condizioni minimali d’ accoglienza, Paesi come l’ Italia, già vergognosamente inadempienti verso i propri cittadini. La libertà non può essere arbitrio, non può essere a spese della libertà di un altro, ogni diritto necessita di regolamentazione e di limiti. Immaginate un mondo anarcoide dove prevarrà la legge dei gruppi più forti che, per la loro stessa sussistenza, si affretteranno a ricostituire territori e ricostruire confini? Non mancherà molto. Ci sarà solo un ricambio, con sfratto forzoso ed occupazione. Un mondo aperto a tutti, nel senso immaginato da questi malati mentali, non può esistere. Guardate come difende la propria identità l’ India, dalla antica civiltà, per esempio. Ma l’ elenco è lunghissimo. Tutti cretini tranne noi?
Io ho terrore e detesto questa idea di Europa matrigna, traditrice, stupida. E vorrei tornare ad essere solo italiano, governato da italiani e che pensino e agiscano da italiani. Sono un troglodita, un primitivo, un antistorico? E allora?

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3 risposte a Note a margine n. 337

  1. Martina ha detto:

    Caro Prof., qualche dubbio lo avevo ancora, ma qui non c’ è più margine per le incertezze. Siamo una piccola Italia, piccolissima come dice l’ India. Allora; piccola ma per i fatti suoi, almeno!

  2. Stefano ha detto:

    Ho letto un paio di Suoi interventi, Prof, Complimenti. Condivido quasi tutto, continuerò a seguirla con attenzione, trovo tutto interessante e corretto, senza preclusioni assiomatiche. Mi addentrerò nei Suoi scritti precedenti. La saluto cordialmente.

  3. Aurora ha detto:

    Come non essere d’accordo col pensiero del Prof. Lamacchia? a meno di essere dei mentecatti, come si fa a non vedere e percepire lo sfacelo che ci circonda in Italia? Ero europeista, ora non lo sono più, anzi, mi sento ingannata e defraudata della mia buona fede, da quando fummo dati in pasto a Monti, emissario di poteri oscuri extranazionali. Lo compresi subito e il suo lavoro mi convinse che c’ era da diffidare. Ora sono toto corde contro questo progetto-truffa. E i fatti ongi giorno mi danno ragione. Saluti a tutti.

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