Note a margine n. 330

2 + 3

UNO E’ POCO E TRE SONO TROPPI

Mettiamola così, in soldoni. E diciamocela tutta. Non esiste in natura e nella logica un numero di concrete differenze politiche-ideologiche tali da comportare la necessità di un distinto partito per ciascuna di esse; alle volte sono soltanto correnti minoritarie che non intendono seguire democraticamente il flusso della maggioranza, alle volte sono soltanto dei distinguo pretestuosi alimentati dalla voglia di realizzare un altro partito. Una voglia che viene proprio dalla consapevolezza di una incidenza ricattatoria di ogni (o quasi) microscopica entità politicoparlamentare. Ed ecco come quattro gatti che in un partito contano meno del due di picche tentano l’ avventura innescando artificiose ragioni.
Tutto l’ universo ideologico ben potrebbe essere rappresentato da solo due partiti, a patto che nel loro interno prevalga il metodo democratico e non la costante minaccia scissionista. In Italia ci sono più partiti che idee politiche, e i voti si raccolgono con le simpatie personali scatenate dai proclami massmediali a getto continuo. Eppure l’ esempio Fini dovrebbe imporre molto meno spregiudicatezza e avventurismo. Non si può continuare ad usare l’ elettore come una marionetta ed il bene del Paese come la palla da scalciare.
E’ squallido e ipocrita che da parte di costoro si invochi a gran voce la democrazia, che è esattamente il contrario di quanto si consuma per loro mani ai suoi danni. Ben venga, pertanto, ogni riforma che abolisca questo osceno andazzo ricattatorio. Vedrete che molti si faranno passare la voglia, come d’ incanto. Che facciano i loro giochetti nei loro condomini, lì potranno fare partiti a gogò. I grandi Paesi che procedono da sempre con due soli partiti non sono davvero da considerarsi politicamente indigenti o superficiali.
In cucina, uno è poco ma tre sono troppi: se son tre, attenti, allora: c’ è uno che è lì solo per mangiare e…per criticare.

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4 risposte a Note a margine n. 330

  1. helena ha detto:

    mi stavo accingendo ieri al primo pomeriggio a scrivere non piu’ di qualche riga sull’argomento trattato in questa Nota, non piu’ di qualche riga perche’ cosa potevo aggiungere a quanto mi veniva a scorrere, riga dopo riga, davanti agli occhi attenti, credo appunto nulla da aggiungere, se non una presenza, una risposta all’appello che sentivo naturalmente scontata. Un contraddittorio invece dove si fossero evidenziate cognizioni di causa, onesta’ mentale e di cuore e di garbo, per non andare in un fuori tema o quant’altro che non sarebbe servito a niente, mi ha indotto a non mettere bocca o colore risultando assente. Ho dato sempre il mio voto, in Italia e in questo paese dove vivo e dove ho il diritto e il dovere di darlo, ad uno dei due Partiti maggiori, ignorando perfino l’esistenza dei vari satelliti orbitanti. La democrazia; ce ne sono state tante nei millenni e nei secoli trascorsi e altrettante nei tempi presenti, ogni societa’ secondo le sue esigenze, la sua cultura, per il raggiungimento del bene delle sue anime; o di quelle di coloro che la mettono in atto. Sono orgogliosa pero’ , e mi consola il constatare, di pensarla come la pensa Michele.
    Uno e’ poco, tre sono troppi.

  2. Benedicta ha detto:

    Caro prof., ha letto le novità: i buoni erano buonissimi, e i cattivi che li avevano giudicati male sono i cattivissimi. E ce lo potevano dire prima, no? almeno evitavamo di prendercela tanto!
    Per il futuro dovremo stare più attenti a non prendere fischi per fiaschi.

  3. Gray ha detto:

    Prof., vivo in una città dove si è scatenata una guerra senza quartiere per una corsa stile far west alla poltrona di sindaco. In molti hanno capito la convenienza, visto che non occorre niente per farlo: solo una faccia di culo (mi perdoni). Nessuna capacità, nessuna volontà di lavorare. Gente di ogni risma sta sgomitando per andare ” a fare il bene della città”. Dovrebbero andare a fare altrove…
    Mi fanno tutti ribrezzo, alcuni rappresentano un vero pericolo per la città animati anche da sentimenti di rivincita personali. Equilibrio e competenza: zero. Temo che per la prima volta nella mia vita non potrò andare a votare. non esiste nemmeno la possibilità del meno peggio. Maledizione!!.

  4. Jeep ha detto:

    Ancora una volta, devo prendere atto della agile capacità di sintesi di Lamacchia a fronte di realtà complesse come quella del problema in argomento. Il nocciolo è stato messo a nudo ed esposto con una limpidezza di argomentazione impossibile da contestare seriamente. Mi pare evidente, anche, una buona conoscenza di altre realtà storiche dove ci si muoveva con altri impulsi ed ideali che nulla più hanno in comune col mercimonio politico di oggi. Una vera calamita ( ma anche calamità) che attira personaggi di ogni risma e provenienza con comune denominatore del potere e del privilegio. Fidarsi di gente così fatta sarebbe suicidio. Problema nel problema: la gente onesta, seria e competente decide sempre più di restarne fuori, non volendo avere nulla da spartire con la criminalità politica e fondatamente timorosa delle “purghe” giudiziarie. Non ci resta che piangere?

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