Note a margine n. 328

saluto

TOGLIERE IL SALUTO

In poche parole, anzi, pochissime. Io non so e forse non lo saprò mai se la Ministra Nunziatina De Girolamo d’ o sud abbia o no mangiato la sua quota parte di preda d’ approfittamento politico a pro di parenti e conoscenti. Starò a vedere se l’ ennesima transfuga apostata berlusconiana meriterà il biasimo prospettato da più parti che ne chiedono le immediate dimissioni. Ma, mi colpisce, il tartufismo bavoso di quanti si strappano le vesti per il fatto che la suddetta, parlando liberamente in casa e in famiglia, e non sapendo di essere illegalmente registrata, abbia addirittura usato un lessico colorito, triviale, e volgare. Io dico subito: Cazzo! Così ci intendiamo presto e meglio su come la penso.
Conosciamo fior di cime di noblesse italica e accademici, preti di vaglio e signore in lungo perepetuo che ci vanno giù di brutto quanto a linguaggio e gestualità, non solo in cortile o pianerottolo, ma anche in qualità di ospiti tv a pagamento su canale nazionale, in fasce non protette. O santarelline d’ ogni genere che, al momento clou di uno scontro/incontro, col compiacimento dello stallone di turno, sferrano attacchi agli archivi letterari dei postriboli portuali e sfoggiano linguaggi a luci colorpsichedeliche, sempre aggiornatissime up date.
Non credo di essere stato particolarmente sfortunato: ma confesso che da qualche decennio ho trovato e trovo molte donne (ma pochissime signore) che si esibiscono a pro di entourage abbozzante o acclamante, anche per il semplice intercalare gratuito del “cazzo” e ricchi di favorevoli apprezzamenti di donne “con le palle”.
Mi fa poco effetto la parolaccia, e soltanto quando questa diventa volgarità per la sua gratuità. Mi fanno schifo, invece, gli scandalizzati. Cazzo, stronzissimi, andate a fare in culo, dimettetevi voi dal genere umano. Ecco, adesso mi tolgano il saluto e si tolgano pure dalle balle. Mo’ ce vo’.

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5 risposte a Note a margine n. 328

  1. Benedicta ha detto:

    Quando un Prof come Lei riesce in un disegno ornato lessicale con siffatta abilità di tratteggio cromatico evidenziando profili e frontali di certe miserie umane, mi ricordo che la cultura serve ancora a qualcosa, quanto meno a riflettere senza arzigogoli inganni di parole e con una semplicità non comune. E con uno stile a 5 stelle. Complimenti prof!

  2. Martina ha detto:

    Profì! sono letteralmente sbigottita…non immaginavo lontanamente che Lei potesse scrivere in certi termini…Eppure, sento che Lei ha centrato la questione e la Sua è un provocazione efficacissima a fronte di una ipocrisia perbenista di comodo dilagante. Non oserei mai fare altrettanto, ma mi piacerebbe avere la Sua disinvoltura. Ha ragione, apprezzo e condivido veramente divertita..

  3. Frida ha detto:

    Carissimo Prof,, questo nostro Paese continua ad avanzare a dorso d’asino. Vista la differenza tra la Francia e tutto il caos che sollevò e continua a sollevare l’ evento Berlusconi in Italia? siamo ancora alle soglie della foresta qui da noi, quanto a libertà della vita privata che ciascuno ha diritto di esercitare come vuole. Un po’ di vergogna no? Bacio.

  4. Jeep ha detto:

    La dimostrazione ben articolata di come si possano scrivere parole “rosse” senza cadere nella volgarità. Quanto al merito, condivido il pensiero di Lamacchia, sempre scorrevole nella logica e insaporito di umorismo che serve a sdrammatizzare, almeno un po’.. Per il resto, restiamo in silenzioso riguardo, in attesa di scartare il pacco-sorpresa che ci verrà spedito dalla giudiziaria, ormai, quasi vox dei, o quasi. Per chi ci crede, ovviamente.

  5. Aldo ha detto:

    E bravo il nostro Prof. che non si fa sfuggire l’ occasione di dirgliene quattro tra i denti a quanti stanno imbastendo una specie di scandalo internazionale per il linguaggio usato da una ministra meridionale incavolata, tra le mura domestiche. Vorrei vedere loro, mariti e consorti, quanto siano più choosy. Buona la presentazione, ottimo il commiato. Parole doc!

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