BREVI AMORI E FIDANZAMENTI D’ INTERESSE
Ho letto su un quotidiano una serie di interessanti commenti che, con analisi più o meno approfondite, mettono a fuoco la situazione italiana. Vorrei, se posso aggiungere sul piano delle sue proiezioni, una quasi-certezza maturata alla luce di una sua ragionevole interpretazione prospettica. Temo, infatti, che ormai debba essere superata l’ ipotesi – che pure ha avuto i suoi bravi riscontri storici – da più parti paventata, di una magistratura rossa mossa da una conflittualità antidestrosa. Forse, è stato così sino a quando incombeva come “pericolo” il governo o la possibilità di governo della destra, e a farne le spese è stato Berlusconi, in base alla nota strategia della decapitazione di un movimento politico talmente folto da non poter essere perseguito individualmente a livello di singoli elettori onde realizzarne l’ annientamento e la cancellazione dalla scena politica. (E, solo per inciso, non è detto che ciò non possa ancora accadere). Io oso immaginare che l’ appoggio al rosso nella sua conflittualità con la destra, sia stato, nel complesso, (come quello dei media) un breve amore, un fidanzamento di convenienza, una contingente scelta tattica basata sulla unione delle forze per la demolizione dell’ avversario comune e di ciò che questi rappresentava; null’altro. Io, infatti, percepisco forte il timore che, una volta raggiunto il bersaglio con la presa del potere della sinistra, quella stessa magistratura che aveva operato in sintonia con questa spianando tutte le armi della interpretazioni della legge e il boicottaggio delle riforme della Giustizia, non farà mai il rientro nei ranghi delle strette funzioni costituzionali e, il successo del pregresso esperimento antidestra, indurrà, nel migliore dei casi, alla conservazione del potere sin’ ora raggiunto, nel peggiore, al persistere di fughe in avanti accentratorie di poteri egemonici su ogni altro Organo Costituzionale. A scapito anche di personaggi di sinistra, alleata di oggi. Non essendo organo elettivo, infatti, la magistratura potrà usare solo le sue armi, tradizionali e ben sperimentate sino ad oggi, con successo. E’ poco credibile, infatti, uno spontaneo arretramento dalle conquistate posizioni di forza sociopolitica. Non ci saranno sconti né riconoscimenti di meriti a favore di chi governerà anche a sinistra. Questo, temo, sarà il naturale sviluppo del processo evolutivo in atto che si tende a conservare rifiutando ogni riforma.
se non l’irrisolto/ perche’ di questa investitura.
(da “dies ad quem”)
ALFONSO MALINCONICO
6 settembre 1930 – 6 gennaio 2013
” Questo, temo, sara’ il naturale sviluppo del processo evolutivo in atto…”; e quando Lamacchia teme, non c’e’ molto da sperare. Tuttavia vorrei esprimere un mio intimo desiderio con questa poesia di un Magistrato da poco scomparso, che uomini come lui e come mio padre, tornino ad onorare la sacralita’ della loro professione.
DUBBIO
Nel giorno che la luce sferza/ come lastra di translucido vetro/ e brilla la brigataccia dei pensieri vaghi e leggeri/ t’acqueti e t’accordi/ col caso, il fatto, la regola/ e la lettera della legge che li modella./ Tutto e’ compiuto,/ la norma, il diritto e la coscienza./ Hai plasmato le cose, hai scritto/ pagine, e pagine, pagine,/ hai rispettato righi e spazi:/ l’espressione del concetto/ combacia/ con l’estetica delle dimensioni e l’ordine delle parole/ (ora paragonare l’ergastolo che deborda e corre a capo/ e l’eleganza di vent’anni in ordinati versi/ – a parte il dubbio sulle verita’ degli altri,/ sull’orgoglio della pena, dono grazioso,/ con dignitosa rima informatica -/ o la miserabile sciatteria d’altri dettami buttati giu’ con quattro zampe di gallina,/ pennino cavallotti, inchiostro acqua-tinta/ nell’azzurrina luce dell’abat-jour?)./ Ma d’improvviso, calato accidente,/ le situazioni ed i rapporti definiti/ svaniscono come in diffusa nebbia,/ in altre intellignze appena attinte/ quasi fuori di te;/ in altra logica che trascende/ giudizi, conseguenze,/ esecuzioni e giudicati./ Ti guardi intorno meschino smarrito/ nell’affanno della giustizia:/ restituzione in termini, proposta impugnazione,/ circostanze contrarie… solo ombre/ staccate da un corpo opaco;/ e nulla t’appartiene
Caro Prof. analisi di previsione mollo acuta e anche i commenti che condivido. Come a dire: se ci va bene, siamo rovinati! un bacio
Analisi di previsione davvero paurosa, prof.. Ma i presupposti perchè si verifichino i pericoli paventati ci sono, è innegabile. Non ho mai visto nessuno rinunciare spontaneamente al potere sottraendosi anche ad ogni controllo, Futuro nerissimo, si parla già di schedature. Dio ci salvi!
Concordo; io temo, infatti, che se davvero – come fa qualcuno – si possa parlare di una qualche magistratura “deviata” nel senso da Lei descritto, essa non possa che avere alleati di comodo e provvisori. Un alleato, in fin dei conti, quando non serve più è sempre un limite, qualcuno a cui rendere conto; e questo non può rientrare in un programma di chiunque miri a un potere verticistico, dove c’è posto solo per uno.