UN SUICIDIO
Dominique Venner: Ecco un suicidio per crediti. Accade che, sommersi dai crediti, si possa preferire la morte piuttosto che continuare nell’ attesa angosciosa che la società saldi il suo debito all’ individuo, per l’ opera prestata. O che, almeno, gli restituisca il maltolto: la dignità erosa, derisa, geneticamente modificata, trapiantata, in vitro. Ma quella naturale fa sentire la sua mancanza. Non servono antenne particolarmente attrezzate per percepire il buco nero che ci sta ingoiando tutti; “scenderemo nel gorgo muti”, ma sino ad un attimo prima saremo stati tutti giganti o nani, porti di approdi e partenze, urla di richiamo, petti sconquassati da rabbie o da gioie, o silenzi per farci dimenticare, per nasconderci, passare inosservati, teste chine o pugni stretti sulle collere, le nostre e le condivise. Il suicidio di Dominique Venner nel sacro boccascena di Notre Dame è un sipario alzato, strappato sull’agonia di una Umanità che, pure senza fretta o gesto eclatante, si avvia con la fatale cadenza del condannato a sopravvivere morendo dentro. La rivolta foscoliana di un individuo, sua ultima protesta che non gli possono mettere a tacere. Non possono rincorrere l’ eco lugubre che dal suo corpo si dilata tra le navate di Notre Dame e giunge sino a noi.
P.S.
Non avrei voluto farlo, ma e’ giusto che lo faccia : con “il nuovo grande esercito dei Pannoloni, soldati…” intendevo dire : ” il nuovo grande esercito dei bebe” , nati e cresciuti a cavallo del Novecento e del Duemila, come espresso gia’ nel mio commento alla nota n.235 del 9.4.2o13.
Chiedo scusa; shabbat shalom.
Anche di te non avevo mai sentito parlare, dico ‘anche’ perche’ sei tra i tantissimi altri meritevoli di attenzione, dei quali invece non conosco neanche il nome; ne percepisco pero’ l’esistenza, e questo mi consola, anzi mi e’ indispensabile. Siamo il grande nuovo eserecito dei Pannoloni, soldati volonterosi alla eroica conquista dell’inospitale nuovo millennio che ci sbarra il passo con sorprese da abbaglio, per accecarci la mente, azzittire i cuori e i sentimenti.
Chissa’ quale espressione aveva Dominique Venner dipinta sul volto, quando ha lasciato quel giorno la casa, e ha chiuso la porta. Spero che abbia portato con se’ occhi a lui cari, per accompagnare i passi nelle penombre cupe tra i vitrages della drammatica Notre Dame.
[…]
Vagar mi fai co’ miei pensier su l’orme
che vanno al nulla eterno; e intanto fugge
questo reo tempo, e van con lui le torme
delle cure onde meco egli si strugge;
e mentre io guardo la tua pace, dorme
quello spirto guerrier ch’entro mi rugge.
da Alla Sera — Ugo Foscolo