STELLE
Nella casa degli Italiani, l’ aula della Camera dei Deputati, il Parlamento in seduta comune, il neo eletto, confermato Presidente delle Repubblica ha appena giurato fedeltà alla Costituzione, facendosi carico di un grosso onere, malgrado l’ avanzata età. Tutti hanno applaudito durante e a conclusione di un discorso concreto, efficace, analitico, impietoso ed estremamente serio.
Hanno fatto eccezione gli affiliati al movimento 5Stelle, rimasti impassibili, rancorosi per la mancata elezione del loro presidente candidato, ad ulteriore dimostrazione della non accettazione del metodo democratico che consta nella libera partecipazione e nel doveroso rispetto del risultato del libero voto.
Nemmeno la finale invocazione lanciata dal Presidente giurante: “VIVA L’ ITALIA!” ha smosso dalla loro ostentata e sprezzante indifferenza questi inconsapevoli che, de facto e dalle piazze, si stanno ponendo al di fuori dell’ arco costituzionale, irregimentati dal loro manager-controllore e dimentichi che il loro potere non proviene da quello ma dal popolo italiano. E solo a quest’ ultimo devono rispondere.
Chi riesce a restare impassibile innanzi alla bandiera, all’ inno nazionale, al cospetto di chi rappresenta l’ unità nazionale che invoca la solidarietà generale per il superamento di un momento disastroso del Paese, non mi fa pensare tristemente che ad una sola stella. A cinque punte.