TETESCO DI CERMANIA
Il candidato della Spd alla Cancelleria germanica, tale Peer Steinbrueck, animato da troppa attenzione verso la politica interna italiana per non essere quantomeno sospetta, ha commentato l’ esito delle nostre ultime votazioni asserendo che abbiamo eletto due clown: Berlusconi e Grillo.
Alla geniale esplicitazione denotante il classico spirito annacquato dei tedeschi, si sono poi aggiunte, come in un coro ad adiuvandum, il capofila conduttore, le voci di alcuni suoi conterranei.
Il tizio, già noto nel suo paese per avere – come Ministro delle Finanze – dirottato soldi pubblici per correre in aiuto di una società finanziaria al collasso, in puro stile montiano, sollevando il giusto risentimento della gente, è, altresì, noto per la rozzezza e la brutalità delle sue espressioni verbali. Ché quello è il suo lessico e pare che non ci si possa fare niente per migliorarlo, considerato che nel suo Paese il soggetto viene considerato uomo dalle posizioni piuttosto moderate. Figuriamoci i non moderati. Ma sono cose storicamente notorie.
E mi viene in mente quando uno dei due clown, il Berlusca, rilevò – però, dicendoglielo in faccia, a differenza dell’ unno – che un altro “tetesco di Cermania” parlava contro l’ Italia come un Kapò, quello si incazzò di brutto, fece pure l’ offeso e ne fece un caso internazionale, sollevando risentimenti e raccogliendo larghi consensi contro il Silvietto lingua veloce.
Il vecchio portinaio di casa mia mi ha sentenziato: “ dottò, meglio clonno che imbianchino australo”; ma io l’ ho capito lo stesso, e ho pensato a tutta una generazione di macellai, gasificatori, torturatori, fornai di pane e arrosticini marca “uber alles”.
Dalle nostre parti diciamo: “Chedda iè la capa! Inutile che se vèsten a fest!” (quello è il loro modo di pensare e di fare: inutile che si vestano a festa). Sarà il peso delle corna sugli elmetti che portano ancora. Per quelle di sotto, niente so. Comunque, ora sono abbastanza grandi, dovrebbero sapere anche loro a chi sono figli.