Se continueremo con le (giuste) lamentele recriminanti, mirate soltanto a stigmatizzare le ingiustizie imposteci dagli artefici/protagonisti di un sistema che lascia ampi spazi vitali ad ogni furberia e malaffare per il solo fatto che non siano “penalmente rilevanti”, noi, non soltanto non otterremo improbabili misericordie ma continueremo ad essere vittime di architetture predisposte ad arte a favore di politiche e amministrazioni losche e spregiudicate. Noi, per di più, non ci accorgeremo mai che, col collaudato sistema del “divide et impera” saremo inconsapevoli complici di dinamiche esiziali, pregne di personalismi e decise altrove. La lucrosa frantumazione dei partiti è soltanto l’ espressione più appariscente della progressiva frantumazione del sentimento di popolo, di unità nazionale di solidarietà quale denominatore comune tra le diverse visioni politiche. Fatta l’ Italia, restava da fare gli italiani. Questa deformazione di politica e di amministrazioni (a partire dalle combriccole dei vari C.d.a. organizzate da bande di falsari e mistificatori insediatesi anche nelle sedi dove si dovrebbe esercitare il massimo controllo ma dove ormai si intrecciano reti di lucrosi interessi personali) potrà e dovrà soccombere soltanto se sarà adottato lo stesso sistema che si è rivelato più efficace per combattere la mafia: la confisca dei beni, l’ esproprio del maltolto. E la restituzione all’ Erario a favore del popolo parte lesa. Lo si faccia presto; prima che ci scappi il morto. Perché l’ effetto della droga ideologica passerà prima o poi, il sentimento della nazione riesploderà per bocca di qualcuno in vena di temerarietà reattiva. Sarà una scintilla. E saranno cavoli amari. Stiano attenti. “Si può ingannare qualcuno qualche volta, ma non si può ingannare tutti per sempre”.