POLITICAMURRIA
Io – che di politicamurrìa non me ne intendo – apprendo solo ora dalla stampa quotidiana che uno dei fedelissimi di Gianfranco Fini, erede di Almirante e del MSI da sempre fuori dall’ arco costituzionale per via delle sue dirette e dichiarate radici fasciste, fin a quando vi è stato ammesso per lo sdoganamento ricevuto dal Berlusconi, è Alessandro Ruben, transitato dal PDL al seguito del suo capo fondatore del FL. Lo ignoravo e francamente me ne infischio che costui sia stato candidato al senato dal suo duce per le prossime votazioni unitamente a Mario Totaro. Di quest’ ultimo, il Corriere della Sera ricorda essere “l’imprenditore putignanese che alla moglie di Fini, Elisabetta Tulliani, è legato da un accordo commerciale: è la Mafrat di Totaro che distribuisce la linea di moda Dandyl’EN, creata da Nicoletta Romanoff e, appunto, da Elisabetta Tulliani”. Costei, per chi non lo ricorda, è la sorella di Gianfranco Tulliani, acquirente “molto agevolato” di una casa in Montecarlo lasciato invece in eredità al partito MSI- A.N. da una gentildonna nostalgica di certi valori. Tra le tante altre di sputtanamento italiano, storia recente di vergogne e falsità, impudenze e di facce toste. Sorpresa, ma non più di tanto; dato l’ ambiente, non ci si può aspettare di meglio.
Quello che mi ha lasciato veramente attonito, però, è l’ apprendere che il sullodato fedelissimo è di origine israelite, è attivo nel mondo dell’ ebraismo italiano, è consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e dal gennaio del 2010 presiede la sezione italiana dell’Anti-Defamation League! Azze!
Che dire? |Già come italiano ho validissimi motivi per avere un diavolo per capello e angoscia per me e la mia famiglia per il dover vivere in questo regime di terrore. Ma se fossi ebreo – anche lontano, a distanza di sicurezza dalle immancabili surrettizie ritorsioni – mi incazzerei di brutto, e forse non resisterei alla tentazione di chiedere all’ interessato rappresentante (?) le gentili dimissioni per evidente…conflitto di interessi valoriali.
Che ne pensano gli interessati? Dovrei imitare gli storici famigerati “non sono cazzi miei”? Vale la regola del chi tace acconsente?