Note a margine n. 195

AL MACELLObue asinello

Bue e asino, sfrattati dal presepe, forse esodati. O soltanto cassintegrati; poi si vedrà. La ricostruzione storica è come la spending review: per il momento, via tutto il superfluo; per gli abusivi si sta provvedendo proprio in questi giorni e si spera che la continuazione tocchi pure i grossi C.d.A., burocraticarrieristi con la marchetta di mille euro al giorno e le cariatidi del Parlamento donde fuggono con le mani alle orecchie gli inorriditi, adusi alla etichetta del mignolino alzato e della buona conversazione recto tono, dagli urli munchiani. Anche qui, poi si vedrà.
Eppure, stentiamo a rimuovere dalla santa grotta i due miti mammiferi che, in ogni caso si sono ampiamente riprodotti secondo legge naturale. Non che se ne sentirebbe la mancanza. Buoi gregali e somari ormai dilagano, e anche se le sembianze paiono mutate, è sempre più facile riconoscerli: in genere, stallano dietro una scrivania, il simbolo nucleico in pectore del trono che fa la differenza; si vive per differenza, ci si nutre del chi sei tu e chi sono io. Vedrai che avvenire mi spetta: comprerò anche io l’appartamento al Colosseo o ai Parioli e faranno carte false per farmi un prezzo stracciato.
Io, nel mio piccolo, mi terrò fino all’ ultimo il bue e l’asinello, quelli del presepe di casa mia, gli voglio bene sin da bambino; mi perdoni Don Benedetto, non discuto nemmeno la santa ricostruzione storica; ma tra tanti grossi cornuti e somari che dappertutto svaccano a nostre spese e poi ci ammorbano senza ritegno con le grasse deiezioni, quelli colorati di casa mi sembrano aureolati, me li terrò stretti per tutto l’anno incartati con cura nel giornale assieme al Bambinello e famiglia di primo letto.
Non credo che sia peccato; almeno non prima che la Provvidenza cominci la transumanza coatta verso l’ altrove più lontano, dei buoi e dei somari per grazia ricevuta, con vitalizio assicurato. Solo allora, mi vedrete nella trista fila dei proscritti che dovranno consegnare col cuore spezzato le loro bestiole al macello della storia.

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