NUOVI POVERI E LA FORTUNA DI TENERE DURO
Ricevo e pubblico senza commento questi brevi versi di Elmiki, che trovo di grande attualità.
OGGI E’ UN MESE
Trascinavo i miei giorni
tra economie inverosimili
rinunce e impietose cartelle esattoriali.
Poi venne lo sfratto e mi finì.
Oggi è un mese che t’incontrai
mentre vagavo tra gli spifferi
dell’ inverno incipiente
nei pressi di una nube di soffritto
e di unto che si sfilacciava
lungo il marciapiede:
e lì mi offristi il sorriso
(ché il mio avevo perso non so dove)
ed un pasto quotidiano,
dal mcdonald sotto casa,
col tuo stipendio di part time
d’assistente dentista in nero
e con mance di routine.
E nel tuo monolocale
in cortile semicentrale,
dove ancora ci portiamo
il milk-shake al cioccolato in due
e spartiamo hamburger di base,
mi salvasti dal crollo finale
scaldandomi le notti
e persino i lunghi pomeriggi
con le tue gambe affusolate
ed i seni prorompenti
che ad arte sommuovi
per la mia gioia reiterata.
Ah quanto coraggio m’incitasti
e a ritrovar fiducia ed autostima,
e a perseverare così,
con acconce parole di sprone!
Ormai, sei tu l’essenzialità
della mia vita grama.
“Tieni duro!’, mi raccomandi, ognora:
oh, che pleonasmo non sai,
amor mio!
Elmiki
Inauguro con te, amico caro, ad inoltrarmi per queste nuove strade colorate di dipinti, disegni, immagini varie a cui non ero preparata a sorpassarne la soglia: forse tutto resta uguale, ma i cambiamenti mi hanno tolto sempre la sicurezza, sin da quando ero bambina. E mo’ falla finita!
Oh Elmiki, che tenera poesia, siamo proprio fatti di frantumi di vetro che brillano di luci diverse.
Questa volta mi piace porgerti ammirazione e simpatia da parte di un poeta a cui piaceva cantare le sue emozioni. Da un mio libro edito da Pierre Seghers, di cui esistono pochissimi esemplari: JACQUES BREL – Presentation par Jean Clouzet.
UNE ILE
Une ile au large de l’espoir
Ou’ les hommes n’auraient pas peur
Et douce et calme comme ton miroir
Une ile claire comme un matin de Paques
Offrant l’oceane langueur
D’une sirene a’ chaque vague
Viens
Viens mon amour
La’-bas ne seraient point ces fous
Qui nous disent d’etre sages
Ou que vingt ans est le bel age
Voici venu le temps de vivre
Voici venu le temps d’aimer
Une ile
Une ile au large de l’amour
Posee sur l’autel de la mer
Satin couche’ sur le velours
Une ile chaude comme la tendresse
Esperante comme un desert
Qu’un nuage de pluie caresse
Viens
Viens mon amour
La’-bas ne seraient point ces fous
Qui nous cachent les longues plages
Viens mon amour
Fuyons l’orage
Voici venu le temps de vivre
Voici venu le temps d’aimer
Une ile qui nous reste a’ batir
Mais qui donc pourrait retenir
Les reves que l’on reve a’ deux
Une ile
Voici qu’une ile est en partance
Et qui sommeillait en nos yeux
Depuis les portes de l’enfance
Viens
Viens mon amour
Car c’est la’-bas que tout commence
Je crois a’ la derniere chance
Et tu est celle que je veux
Voici venu le temps de vivre
Voici venu le temps d’aimer